A Serle un «Ritratto di paese»
Ieri alle 16, nel Museo Boifava di Serle, il pittore Felice Bodei ha presentato il suo «Ritratto di paese». Una mostra insolita, e non soltanto mostra, ma anche riunione festosa di paese, perché è tutta dedicata a volti e luoghi di Serle.

Ieri alle 16, nel Museo Boifava di Serle, il pittore Felice Bodei ha presentato il suo «Ritratto di paese». Una mostra insolita, e non soltanto mostra, ma anche riunione festosa di paese, perché è tutta dedicata a volti e luoghi di Serle.
L’artista, che oggi vive e lavora a Rezzato, è nato e cresciuto sull’altopiano e qui sembra voler rintracciare - quasi isolare - tutti gli elementi che riportino alla tradizione, alla solidarietà fra la gente del posto ed alla sintonia con il paesaggio intorno e con le cose della vita montanara.
Felice Bodei lavora in confronto serrato con la fotografia, spesso muove da essa; ma nella sua messa in posa degli abitanti di Serle vuole conservare una percezione vitale e sentimentale.
È un piccolo censimento: c’è un’aperta, dichiarata messa in scena, insieme ad una pudica, affettuosa partecipazione. Interessante è la sperimentazione di alcuni ritratti di gruppo, come se la mostra avesse anche l’ambizione di preparare materiali per un’indagine antropologica e sociologica.
Il pittore lascia talora entrare quello sguardo, quel gesto o quel pezzo d’abito o quell’oggetto che permetta di raccogliere, oltre la messa in posa, qualcosa dello spazio in cui vivono queste persone.
Non resta che cercare di leggere storie a ridosso delle figure, trovare il filo del sentimento del tempo, che si tesse sul sentimento del luogo. Il luogo, appunto. Ecco l’altro Bodei, paesaggista. Anche qui un censimento di scorci e ambienti dell’altopiano di Serle.
I paesaggi sono educati, assumono un delicato tono mentale, che avvolge il paesaggio in un vello di soffice evocazione.
Felice Bodei si è sempre mosso nella tradizione di un naturalismo d’ordine affabile, in un gusto di sereno diletto di borghi e scorci paesaggistici, di fiori e nature morte.
Il territorio di Serle è qui restituito pittoricamente come spazio quieto, pacificante: una geografia del cuore tracciata su appunti di ricezione emotiva, bagnati d’atmosfera e di incrinatura sentimentale.
Così nella dignità dei ritratti, nella vivezza delle nature morte e nella fusione cantabile dei paesaggi si coglie la difesa di un patrimonio di sentimenti e di salda e cordiale civiltà da conservare nel gusto del vero nel grembo della natura e del focolare della famiglia e del borgo antico.
La mostra (catalogo Grafo) sarà visitabile il 10 e 11 maggio e il 17 e 18 maggio, ore 10-12 e 15-19, info 333 6258052.

f. l. dal Giornale di Brescia

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