Erasmus+, docenti europei al liceo «Fermi»
di E.B.

Un gruppo di insegnanti provenienti da Germania, Norvegia, Francia e Italia si sono ritrovati al liceo salodiano per stendere un progetto biennale di scambi interculturali fra scuole europee


Erano in totale 17 i docenti presenti al Liceo “E. Fermi” di Salò,  a partire da lunedì 15  fino a venerdì 19 ottobre, nell’ambito del progetto Erasmus Plus Azione KA2 “Wohngemeinschaft: Europa unter einem Dach” di cui l’istituto, diretto dalla Dirigente Maria Gabriella Podestà, è partner.

Quattro i Paesi coinvolti nel partenariato: Germania, Norvegia, Francia e Italia.  Il progetto, di durata biennale, è al primo step. Si tratta di organizzare le attività formative e di collaborazione per i due anni di durata del progetto e la realizzazione del prodotto atteso, presumibilmente una Home Page interculturale, che verrà presentata proprio in Italia, a Salò, nel 2020 durante l’incontro conclusivo con ragazzi dei quattro paesi accompagnati dai loro professori.

L’intero progetto ha come argomento la condivisione e l’integrazione delle diverse culture d’origine, ma anche la scoperta di vantaggi e svantaggi dell’appartenenza a una comunità che si configura, per sua natura, come unità. Soprattutto il progetto, totalmente finanziato dalla Comunità Europea,  permetterà a 48 studenti di incontrarsi e condividere un percorso di apprendimento attivo grazie al sostegno di quattro dirigenti scolastici dei paesi partecipanti e all’impegno dei docenti che lo realizzeranno con i loro studenti.

Durante il soggiorno a Salò i docenti hanno avuto l’opportunità di conoscersi e sperimentare e realizzare gli obiettivi e le attività da organizzare con gli studenti e di partecipare a workshop e laboratori formativi sugli argomenti del progetto, tutto  grazie alla collaborazione della Dirigente con enti sociali e culturali del territorio.

Non è mancato un piacevole, breve itinerario enogastronomico alla scoperta delle caratteristiche sociali, culturali ed economiche del territorio stesso, cardine fondante dell’intero progetto che mira alla valorizzazione del territorio e all’integrazione delle peculiarità di ciascuno.

Le delegazioni europee hanno anche partecipato, insieme ai docenti di lingua, a lezioni in classe, dove hanno potuto conoscere alcuni ragazzi che parteciperanno al progetto e anche le modalità di relazione e formazione in esse attuate. Le attività si sono svolte tutte nell’Istituto scolastico di fronte agli occhi curiosi e stupiti degli allievi e con la continua partecipazione e il fattivo sostegno della Dirigente Scolastica.

Alla fine delle attività un confronto molto partecipato su tutte le iniziative della settimana è stata ulteriore occasione formativa per tutti i partecipanti al progetto. Forti della condivisione di modalità operative e obiettivi formativi del gruppo così costituito e in unità di intenti, i docenti si sono salutati in una serata molto vivace e in un’atmosfera di condivisione, in cui hanno potuto sperimentare ancora una volta gli obiettivi dell’agenda 2030 che hanno deciso di far vivere ai ragazzi.

Numerosi sono stati gli interventi propedeutici di esperti esterni,  del mondo socio-culturale, che terranno laboratori formativi insieme alle delegazioni europee: dal sindaco della città di Salò, Giampiero Cipani, al direttore del Museo della Città, prof. Angelo D’Acunto, che ha organizzato anche una visita da lui stesso guidata al Vittoriale degli Italiani in collaborazione con il suo direttore  dott. Giordano Bruno Guerri, ai contatti con l’Università di Brescia e associazioni sportive come la Canottieri Salò e la società Bresciabasket, alla stessa Dirigente Scolastica, che si è intrattenuta in un piacevole scambio di battute con il Dirigente della scuola tedesca di Ilmenau (Sassonia), partecipante al progetto, su problematiche e possibili soluzioni per i  rispettivi sistemi scolastici.

È solo l’inizio di un lungo percorso che permetterà alle delegazioni dei paesi partecipanti, alunni e insegnanti, di crescere nella cultura e nella persona, sperimentando non soltanto lo scambio di buone pratiche, ma anche il valore della convivenza tra culture diverse in grado di offrire tesori nascosti e possibilità di arricchimento personale e sociale per tutti.
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