Lento rientro alla normalità
di val.

Seconda notte trascorsa ancora senza energia elettrica, in alcuni centri abitati della Valle Sabbia. E ampie porzioni di bosco rase al suolo



L’ondata di piena è passata nel pomeriggio di lunedì, lasciandosi dietro qualche allagamento nei paesi di fondovalle, qualche frana a bloccare le strade secondarie e poco più.

A mettere in ginocchio la Valle Sabbia,
un po’ dappertutto, sono state le violentissime raffiche di vento, che hanno scoperchiato capannoni, divelto tegole e comignoli, sfondato vetrate.
Folate che  hanno raso al suolo intere porzioni di bosco con le piante che hanno bloccato strade ovunque e accartocciato linee elettriche.
E nonostante il martedì si sia presentato quasi bonario, non è stato capace di offrire a tutti la possibilità di leccarsi le ferite.

Così a Bagolino, che non solo è rimasto senza energia elettrica fin dal primo pomeriggio di lunedì, a causa di un traliccio dell’alta tensione collassato su se stesso, ma ha patito anche il completo isolamento fino al tardo pomeriggio di ieri.
Momenti di panico quelli vissuti dai pochi passeggeri del pullman di linea, che lunedì sera si sono ritrovati una pianta di traverso davanti e poi una anche dietro.

Ci hanno pensato i carabinieri di Bagolino a trarli d’impaccio facendoli uscire dalla morsa verde, poco prima che gli abeti iniziassero a crollare uno ad uno, spezzati come fuscelli dalla furia del vento.

Così lungo la 669 che sale dal lago, ma anche lungo la strada alternativa che porta a Cerreto, a Riccomassimo e poi al Trentino.
Impossibile uscire da Bagolino rimasta completamente al buio, ma anche solo comunicare.

«Non sono riuscito a tornare a casa dopo il lavoro e come me decine di concittadini. Abbiamo dovuto cercare ricovero presso amici e parenti fra Vestone e Lodrone – ci ha detto il sindaco Gianluca Dagani -. Le comunicazioni, per capire come i volontari della Protezione civile potessero intervenire, erano possibili solo grazie ad alcuni telefoni “fissi”, quelli vecchi che non permettono il collegamento a internet».

La misura vera del disastro si è avuta però al mattino di ieri, con l’intera pineta che c’è fra Cerreto e Prada rasa al suolo.
Migliaia di abeti. Centinaia solo quelli caduti lungo un paio di chilometri sulla strada per Cerreto.

Ieri alle 17, dopo il taglio delle piante e il disgaggio del materiale pericolante, la 669 ha potuto essere riaperta, ma l’energia elettrica ancora non era riuscita ad arrivare in tutte le case.

I problemi con l’energia elettrica sono stati registrati un po’ ovunque
e gli uomini di Terna, coadiuvati dalle squadre di Elettrolinee laddove si trattava di intervenire sulla “media”, si sono dati da fare per due giorni interi, anche di notte.

Un disastro pari a quello di Bagolino lo stanno sopportando anche le Pertiche, con intere fasce di pineta andate distrutte e paesi al buio.
Solo alle 20 di ieri si sono riaccese le luci ad Avenone e Forno d’Ono, come a Treviso Bresciano.

A Belprato è entrato in funzione un generatore a gasolio, nelle altre frazioni della Pertica Alta ieri sera si preparavano alla seconda notte a lume di candela.

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