Dacia Maraini ospite d'eccezione in Valle Sabbia
di Federica Ciampone

Grande emozione ieri sera, a Villanuova, per l’incontro con la scrittrice all’interno della rassegna “Nuvole”. Partendo dal tema della Legge Basaglia si è parlato di salute mentale, società, cultura e attualità 


Una riflessione interessante e articolata quella scaturita dall’incontro con la grande Dacia Maraini, che ieri sera è stata ospite del Teatro Corallo di Villanuova sul Clisi in occasione del penultimo appuntamento della rassegna “Nuvole”. 
 
E se il punto di partenza era quello della salute mentale, fulcro della kermesse, la scrittrice lo ha trattato egregiamente, riservandosi poi – guidata dalle domande di Davide Vedovelli e Andrea Donatini de “Il Graffio” e dalle curiosità del pubblico – di ampliare il discorso ricollegandosi all’attualità, alla politica dei nostri giorni e alle dinamiche che contraddistinguono la società in cui viviamo.
 
L’incontro, dopo i saluti di Ermanno Comincioli per l’Amministrazione comunale di Villanuova e di Claudio Ferremi per la Comunità Montana di Valle Sabbia, è stato introdotto da alcune suggestive letture tratte da “Stravaganza”, lo spettacolo teatrale che Dacia Maraini scrisse nel 1986, ispirata dalle esperienze da lei vissute a contatto con gli psichiatri e i pazienti dell’Istituto Ospedaliero di Imola a cavallo dell’approvazione della Legge Basaglia.

“Ma iniziai ad interessarmi al tema ancor prima del 1978 – ha raccontato l’autrice, Premio Strega 1999 con la raccolta di racconti “Buio” – quando, come giornalista, ho effettuato alcune indagini sui manicomi: sembravano delle prigioni i cui detenuti erano completamente privati della loro dignità di persone. La vera rivelazione, per me, è stata vedere con i miei occhi, dopo aver conosciuto Giorgio Antonucci ad Imola, come molto spesso l’ascolto e la comprensione aiutassero enormemente il processo di guarigione di chi era dichiarato ‘malato’, a volte solo in ragione di idee o comportamenti difformi da quelli comunemente accettati”.
 
La reclusione in manicomio in quegli anni era essenzialmente uno strumento di repressione: la vera, grande rivoluzione di Franco Basaglia – che Maraini conobbe personalmente, e che descrive come persona “di grande carisma, che al contempo trasmetteva serenità” – è stata quella di ricondurre la questione al tema della salute, allontanandola da quello della morale, in cui era stata per troppo tempo erroneamente inquadrata. 
 
Parlando poi di attualità, la scrittrice ritiene che siamo in un periodo di autentica e generale regressione culturale. “In questo momento sembra che l’intento sia quello di rimangiarsi le conquiste fatte finora – quelle civili, per esempio – e che la regola sia lottare contro la cultura, che solleva dubbi e per questo è la prima nemica del regresso”.
 
Il pubblico presente ha avuto il privilegio di conoscere da vicino una delle più grandi autrici della letteratura italiana, che ha risposto a dubbi e curiosità con grande disponibilità e simpatia. 
 
Giornalista e scrittrice di successo, instancabile viaggiatrice, acuta indagatrice della condizione della donna in molteplici ambiti sociali e culturali, Dacia Maraini, per la prima volta ospite in Valle Sabbia, ha condiviso con noi alcuni ricordi indelebili: l’infanzia trascorsa in Giappone, le sue indagini come inviata, i viaggi in Africa con Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia e tanti altri ancora, in una serata che i presenti difficilmente dimenticheranno.
 
Nelle foto:
- Dacia Maraini con i moderatori 
- Il momento delle letture teatrali tratte da “Stravaganza” 
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