Buongiorno signori ufficiali
di Ubaldo Vallini

A 37 anni dalla fine del 104° corso Allievi Ufficiali tenuto alla Scuola Militare Alpina di Aosta (SMALP), per la seconda volta, gli ex corsisti si sono riuniti nella sede della sezione Ana Cremona-Mantova


Ad ospitarli e a coccolarli tutti, quasi fossero canne di uno dei suoi organi, ci ha pensato Carlo Fracassi che nella sede cremonese è di casa e che con competenza prepara e dirige il coro della SMALP, che si esibisce periodicamente e con successo in tutta Italia.

Con Fracassi, a gestire la succulenta e cortese logistica, c’erano Nadia, Lara, Ornella, Emanuela, Donatella e, in netta minoranza come rappresentanti del sesso “men gentile”, Franco Lupi e Achille Cò.

La giornata è cominciata e non poteva essere diverso da così, con l’alza-gagliardetto del 104° Corso AUC sul pennone che campeggia nell’ampio piazzale antistante quello che un tempo è stato un complesso sistema di depurazione delle acque.
Poi la messa loro espressamente dedicata, per ricordare anche i colleghi ufficiali andati avanti, con don Achille Baronio a celebrare in Santa Maria Maddalena.

Al termine della funzione, dopo la fotografia di rito, l’ospite Carlo Fracassi, con poche note musicali ed una completa quanto articolata disamina orale, ha presentato ai convenuti il piccolo organo ivi conservato, costruito nel secolo scorso da suo nonno che ne ha voluto riprodurne uno assai più antico.

I ricordi, aggrappati alle immagini fissate su negativi e diapositive al tempo e riprodotte con l’ausilio di un videoproiettore, hanno accompagnato prima e dopo il pranzo, ben sostanzioso e ottimamente “annaffiato” di suo, ma arricchito per l’occasione col baccalà alla vicentina di Michele ed ulteriormente corroborato col nettare d’uva del buon Marcello.

Gradita sorpresa il lavoro certosino di Adelmo che, forte delle sue competenze nel campo della grafica e della gestione delle complessità di sistema, ha predisposto con le fotografie di (quasi) tutti un grande pannello stampato col “plotter”, che col contributo di tutti (senza quasi) si spera possa essere completato entro il prossimo anno.

Conversazioni tante, baci e abbracci a non finire
, prima e dopo l’ammaina-gagliardetto, fra commilitoni che 37 anni dopo, ancora una volta, hanno riscoperto il valore della fatica e della sofferenza, se condivise con un obiettivo comune. 
La cosa più toccante, per chi scrive, è stato ritrovare negli occhi di persone che quasi non si conoscono più lo stesso guizzo di un tempo. Dev’essere vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima e che il tempo l’anima non l’invecchia.

Quando Maurizio, ormai più rosso in viso che nel cognome, ha cominciato a tener banco e a parlare più di Carlo Fracassi, abbiamo capito tutti che era ora di tornarcene a casa.

Questi i nomi di chi c’è stato, in rigoroso ordine alfabetico: Adelmo Bariviera, Antonio Greppi con Victoria, Carlo Fracassi, Carlo Piazza, Dario Canclini, Edoardo Zucca, Giampaolo Gastaldelli, Lamberto Zanferrari, Leo Fimiani, Marcello Dalla Bernardina col vino, Marco Biamino, il capocorso Maurizio Converso con Emanuela, Maurizio Rosso con Elena, Mauro Guglielminotti, Michele Dal Zotti col baccalà, Pier Alessandro Magri, Ubaldo Vallini (che è il motivo per cui ne scriviamo su Vallesabbianews.it), Vittorio Marini in bicicletta.

L’appuntamento col 104, nella sede Cremonese degli Alpini, è come sempre per la seconda domenica di ottobre.
Lo sarà anche nel 2019, prenda nota chi non c’era.

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