È vestonese uno dei re della falesia di Massone
di val.

Eric Albertini, senza tanto clamore, è fra i migliori. Sue alcune interessanti e difficilissime “ripetizioni” sulle orme dei giganti dell’arrampicata


Ha cominciato in palestra col Cai a Vestone che aveva 13 anni ed ha trovato la passione alla Corna 23 dove si recava in bicicletta con un amico, di nascosto alla famiglia che non lo voleva in pericolo.
Oggi, a 32 anni, dopo aver sperimentato altri sport estremi della montagna come lo sci alpinismo, Eric Albertini è uno degli scalatori del momento.

Elettricista alla IVARS, non ha molto tempo da dedicare a questa sua passione e ai viaggi di avvicinamento alle falesie più blasonate al mondo.
Dopo la Corna 23 di Vestone e la Corna Nibbia di Bione, quindi, per esigenze logistiche, ha eletto le vie di roccia ad Arco di Trento fra le sue mete più frequentate.
Ed è qui, a Massone, dove ha collezionato una serie di imprese oltremodo interessanti.

Fra il 2016 e il 2017, in breve tempo, ha salito Undegraund 8c/9° e Thunder Ribes 9°, ha fatto la prima ripetizione di Ultimatum 9°+ e di Under Raini’s di 9°. Performance strepitose, soprattutto considerando che Eric arrampica nei ritagli di tempo.

Quest’anno, dopo mesi sabbatici a causa di qualche problema, anche motivazionale, è tornato sulla falesia “di casa” ripetendo Armageddon, il tiro “chiodato e liberato” da Alfredo Webber, salendo anche Pure Dreaming di 9° liberato da Adam Ondra.

Non pago di emozioni, Eric è riuscito a “liberare” una nuova connessione tra Underground e Armageddon per la quel lui stesso propone un 9° e il nome “infinity” essendo la via più lunga del Pueblo, coi suoi 50 metri.

Nomi e sigle, che per qualcuno non significano nulla
, ma che fanno strabuzzare gli occhi di meraviglia agli appassionati del genere.
Teniamolo d’occhio, questo ragazzo della valle Sabbia.
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