Centrale idroelettrica, la rinascita e i progetti per il futuro
di Federica Ciampone

Per l’impianto di Canova, nuovamente in funzione da tre anni, il Comune di Muscoline ha chiesto alla Regione il rinnovo della concessione trentennale. I progetti futuri sono stati presentati ieri in un convegno aperto alla cittadinanza 


La sua rinascita è avvenuta solo tre anni fa, ma la centrale idroelettrica di Canova vanta più di un secolo di storia.
 
Le sue origini e i progetti futuri che la riguardano sono stati presentati ieri sera presso la Sala civica “Don Milani” di Muscoline in una conferenza pubblica cui sono intervenuti, oltre al sindaco Davide Comaglio, i membri del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Idroelettrico dott. Albino Zabbialini, dott. Alberto Papa e ing. Valter Paoli, la storica locale Emilia Nicoli e il consulente tecnico e progettista ing. Umberto Belfiore.
 
L’impianto idroelettrico fu costruito nel 1894 dalla Società anonima per l’illuminazione di Gavardo – fautore l’ing. Giuseppe Quarena, che grazie ai suoi studi di elettrotecnica dedicò la sua vita al progresso del paese – e fu “la Ville Lumière della Valle Sabbia, la prima centrale della provincia dopo quella di Brescia” ha precisato Emilia Nicoli nel suo excursus storico.
 
La sua attività cessò alla fine degli anni ’60. Nel 1993 venne costituito il Consorzio idroelettrico Medeghini, di cui il Comune di Muscoline era partner di minoranza con il 14,60%, e l’impianto venne ristrutturato. 
 
Nel 2010, dopo il fallimento del Consorzio, il Comune ha condotto una trattativa con la società fallimentare per la sua acquisizione; un iter burocratico molto lungo terminato nel 2016, quando il Comune è diventato socio di maggioranza con il 99,99% delle quote del Consorzio che gestisce la centrale idroelettrica, rendendola di fatto una centrale pubblica. Il restante 0,01% è in capo alla Comunità montana, attraverso la propria società ESCo Servizi energia Valle Sabbia.
 
L’ing. Belfiore, che ha illustrato gli aspetti più tecnici del funzionamento della centrale, al momento sta seguendo la pratica di rinnovo della concessione trentennale che l’Amministrazione comunale ha richiesto alla Regione. “Intendiamo inoltre fare istanza di realizzazione di una turbina, da posizionare a lato della centrale, dove avviene il rilascio dell’acqua per il minimo deflusso vitale del fiume Chiese: questo permetterà di sfruttare il dislivello creato dalla traversa (che i pesci supereranno tramite una piccola scala) per produrre ulteriore energia”.

Si tratta insomma di un progetto globale, in attesa dell’arrivo del nuovo decreto sulle energie rinnovabili, che permetterebbe – attraverso l’iscrizione del Consorzio all’apposito registro – di triplicare l’attuale fatturato.
 
Al momento la centrale idroelettrica di Canova produce quasi 3 milioni di kw all’anno di energia pulita, sostenendosi autonomamente, con il solo intervento di un tecnico specializzato in caso di necessità: “Il Consorzio attualmente non ha grandi utili – ha specificato il dott. Zabbialini, presidente del Cda - ma sta viaggiando con le proprie gambe ripagando regolarmente il rimborso del finanziamento, con un patrimonio contabile di 480mila euro, che va incrementandosi di anno in anno”. 
 
Un investimento importante per il futuro quindi, quello della centrale di Canova, che proprio questa mattina per la prima volta ha aperto le porte al pubblico dalle 10 alle 12.

Nelle foto:
- Il numeroso pubblico intervenuto
- Da sinistra, l'ing. Belfiore, l'ing. Paoli, il dott. Zabbialini e il dott. Papa
- Il saluto introduttivo del sindaco Davide Comaglio
- L'intervento della storica Emilia Nicoli

 
 
 
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