Tra enigmi e meraviglie del Medioevo bresciano
di Paolo Catterina

La presentazione del quinto giallo di Enrico Giustacchini sarà arricchita, il prossimo mercoledì sera, da alcune nuove curiosità relative all’epoca del giudice Albertano, protagonista della saga 


Enigmi e meraviglie di un Medioevo che emerge suscitando ammirazione.
 
Un breve assaggio di nuovi, interessanti e curiosi documenti storici del paese. Questo il preludio alla presentazione del quinto giallo storico di Enrico Giustacchini, geniale scrittore che ha costruito e ricostruito vicende bresciane lontane intorno al giudice Albertano.

Mercoledì sera – 19 settembre - presso Palazzo Morani a Prevalle, ore 20.30 nell’accogliente Sala della Musica, accanto a Giustacchini e alle intriganti avventure di Albertano (con letture di Bruno Maccarinelli) saranno presentate alcune nuove acquisizioni di documenti medievali riguardanti proprio il territorio di Prevalle e del Pedemonte bresciano.
 
E’ questo il retroterra di Albertano, o per lo meno del giudice, giurista, filosofo, scrittore quando fu capitano della piazza di Gavardo nell’imminenza dell’assedio portato dall’Imperatore Federico II a Brescia.
 
In uno dei documenti, noti da tempo ma poco studiati, conservato presso l’Archivio di Milano e datato 1173 emerge una vera e propria investitura feudale di un gruppo di uomini di Goglione ai quali viene affidata una parte del territorio in cui risiedono da parte del tenutario della Chiesa di San Giovanni de Foris di Brescia, una potente chiesa che orbitava nella giurisdizione del Vescovo.
 
L’atto di vassallaggio, con tanto di curioso rito di investitura, è come se desse l’avvio alla costituzione di una comunità a Goglione, oggi Prevalle. Il gruppo di uomini di quella terra è riconosciuto come consorzio che gestirà i fondi come se fossero loro proprietà dietro un canone annuo. L’investitura sarà trasmessa di generazione in generazione costituendo un legame forte tra questi uomini e tra loro e l’autorità che li ha investiti (il Vescovo). 
 
Uomini dai nomi curiosi… Teutaldo, Maranta con il fratello Daniotto, Wizardo, Maziolo e Trabucco… nomi lontani, ma che in altri documenti riecheggiano i suoni del dialetto o della lingua parlata sul territorio: Codebos (che tradotto significa Testa di Bue), Barbaia (balbuziente) o i facilmente traducibili e simpatici Boazolus e Buzonus.  Oppure ancora, nomi che riecheggiano nei familiari cognomi odierni, Galina de Goiono (la famiglia Gallina essendo ben radicata) o Jostachus (cui potrebbe risalire la famiglia dello scrittore).

Insomma, uomini e vicende lontane che però sono riportate al presente con piacevole interesse e con un’operazione che Giustacchini ha intrapreso da tempo con grande successo, ma che mercoledì sera si arricchirà di piccole curiosità locali.
 
180417_albertano5.jpg