Obiettivi raggiunti, ma si può migliorare ancora
di val.

La Comunità montana di Valle Sabbia e la società pubblica Sae hanno reso note le proiezioni di bilancio a fine 2018. Con "numeri" più che soddisfacenti



Obiettivo raggiunto: grazie ad una gestione accorta della società pubblica Sae Valle Sabbia e all’impegno di cittadini che sono dimostrati responsabili, la Valle Sabbia ha vinto la sfida della gestione “in house” della raccolta differenziata Porta a Porta.

In tutti i Comuni la differenziazione ha superato la soglia del 65%, ma a stupire è il dato medio che si attesta all’81%.
Di più: ieri sera all’Aggregazione dei Comuni valsabbini la società ha presentato un bilancio che per il 2018, essendo costante l’andamento degli ultimi mesi, si sa già che pareggerà sui sei milioni di euro.

«Non solo abbiamo raggiunto nei numeri ciò che avevamo previsto nella più rosea delle aspettative, ma la valle nel suo insieme ha ottenuto un risparmio, rispetto al 2017 quando la gestione dei rifiuti era affidata ad Aprica, di circa 500 mila euro – ha affermato ieri il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini -. Sappiamo che ci sono ancora ampi margini di miglioramento e ci stiamo lavorano giorno dopo giorno, intanto però, come promesso, non abbiamo chiesto un euro in più ai valsabbini, abbiamo trattenuto le risorse sul territorio creando posti di lavoro (circa 38 della cinquantina di addetti) e offerto un servizio che anche nella percezione dei cittadini è considerato di gran lunga migliore».

Fra le migliorie possibili, anche col contributo dei cittadini, ci stanno l’esposizione dei contenitori ai giusti orari e possibilmente quando sono pieni (a parte l’umido), l’accesso a strade disagiate, il miglior utilizzo dei Centri di raccolta, la gestione dei rifiuti ingombranti o degli oli... e via differenziando.



Nella tabella qui sopra i dati della differenziata paese per paese, che mettono in evidenza come abbia pagato in termini percentuali la scelta del porta a porta “integrale” rispetto a quello “misto”, ma anche le oggettive difficoltà registrate in alcuni Comuni penalizzati da una maggior distanza fra gli agglomerati urbani.
All’appello manca ancora Bagolino che si sta organizzando per entrare nel “giro” il prossimo anno.

Si sa che per la società che cura la gestione dei rifiuti, alcune tipologie rappresentano un costo, altre un ricavo.
Fra i costi di smaltimento i più cari sono stati indifferenziato (36%), organico (24%) ed ingombranti (23%).

Quelli che hanno generato i maggiori ricavi sono stati plastica e lattine (€ 348.700), carta e cartone (€ 200.968), metalli (€ 86.900) e imballaggi in vetro (€ 2.274), per un valore totale pari a circa € 639.000,c he viene considerato un ottimo risultato, ottenuto nonostante la crisi del settore “vetro” (che vale poco o niente) registrata in questi mesi.

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Vedi anche la videoinchiesta di VallesabbianewsTV sul porta a porta valsabbino.
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