Famiglie in udienza dal Papa
di Redazione

Anche il gruppo A.Ge di Gavardo si è recato a Roma, venerdì scorso, per l’udienza da Papa Francesco in occasione del 50° anniversario dell’Associazione Italiana Genitori


 
Lo scorso venerdì, 7 settembre, udienza da Papa Francesco a Roma per l’A.Ge (Associazione Italiana Genitori) in occasione dei festeggiamenti per il 50° anno dalla nascita dell’associazione.
 
Nella Sala Paolo VI in Vaticano si è riunita una nutrita rappresentanza di famiglie A.Ge. provenienti da tutta Italia per ricevere la benedizione del Santo Padre, rendendo così questo significativo anniversario un’autentica festa per le famiglie.
 
Papa Francesco nei suoi discorsi richiama spesso il ruolo del genitore come responsabile primario dell’educazione dei figli.
 
Anche a Gavardo si scaldano i motori, la chat organizzata dal Direttivo AGe per coordinare l’incontro con Papa Francesco è rovente. Saranno presenti circa 1500 soci provenienti da 12 regioni. Qualcuno chiede se ci siano difficoltà a far partecipare persone disabili, chi chiede come intrattenere i bambini, chi se i nonni si stancheranno molto … la grande famiglia A.Ge Gavardo c’è. 
 
Con un folto gruppo di mamme, papà, figli, nonni  e sacerdote al seguito, (un novizio di 96 anni, don Andrea Persavalli di Gavardo, classe 1922), partiamo in 48 alle ore 4.30 da Gavardo direzione stazione di Brescia, dove ci attende il velocissimo Freccia Rossa delle 05.19 che ci porterà a Roma.
 
La sonnolenza, data l’ora inusuale del risveglio, ci abbandona rapidamente quando, nel piacentino, alle prime luci dell’alba, dai grandi finestrini del treno ci appare un paesaggio unico…

Ai 300 Km orari ci si impiega veramente poco ad arrivare a Roma. Alle 9.27 il “Freccia Rossa” finisce la sua corsa: Stazione Termini.
Rapidamente si raggiunge l’ostello per il deposito bagaglio - che, strategicamente, è a soli 600 mt dalla stazione - e poi via in metropolitana verso il Vaticano, dove siamo attesi in Sala Paolo VI, chi nella delegazione che incontrerà il Papa, chi come spettatore a questo evento. 
 
Ci riferiscono che la sicurezza si è fatta pressante e che quindi il programma è stato rivisto. Sino all’ultimo momento non sappiamo se i nostri rappresentanti gavardesi Don Andrea e Angiola con i suoi gemelli potranno incontrare il Santo Padre. Arrivati in piazza San Pietro indossiamo rapidamente le magliette fatte appositamente per l’evento, superiamo i metal detector e siamo dentro alle 10.45 .
Abbiamo un ritardo di 45 minuti sull’orario del ritrovo della delegazione con posti riservati.
 
Siamo dentro, ma ahimè, di fatto, agli ultimi posti della sala! Compensiamo, comunque, con il nostro striscione da 1,2 mt x 3 mt “Gavardo saluta Papa Francesco” e vi garantisco, è il più visibile!
 
Intanto comincia una frenetica attività relativa ai posti riservati, al termine della quale otteniamo che Angiola e i suoi gemelli siano lì, in prima fila, di fronte a Papa Francesco, mentre don Andrea prende posto nella delegazione ufficiale di saluto al Papa.
 
La sala comincia a rumoreggiare: ecco il Papa! L’emozione sale alle stelle, i cellulari rivolti al cielo scattano migliaia di fotografie, c’è chi grida  “Francesco!”, chi applaude, chi prega, chi piange, chi seduto con maggiore compostezza si gode interiormente la scena.
 
Papa Francesco prende la parola, un discorso di circa venti minuti (il testo integrale è disponibile qui). E’ semplice e diretto come sua abitudine: scalda i cuori di tutti. Al termine si dedica ai saluti: emozionante il bacio al nostro Don Andrea, mentre ad Angiola - saputo che esercita in qualità di medico presso gli Spedali Civili di Brescia - benedice le mani. 
 
Guardo il nostro gruppo: siamo in tanti con gli occhi lucidi.
 
Il Santo Padre saluta praticamente quasi tutti i 1500 presenti percorrendo il lungo corridoio centrale della sala: ai nostri ragazzi concede un “selfie con Francesco”, ci stringe le mani, si lascia sfiorare, benedice il padre di uno di noi in videochiamata in procinto di entrare in sala operatoria! La sua disponibilità è totale!
 
Sono ormai le 13.30 quando le guardie ci invitano a lasciare il cortile antistante la sala con sollecitudine.
 
Concludiamo con la rituale foto di gruppo in piazza San Pietro. Segue un saluto a Don Andrea che rientra a Gavardo, scortato dai suoi angeli custodi, come li chiama lui. Infine il “rompete le righe” generale, preludio di un piacevole fine settimana a Roma da turisti.
 
Ilario, consigliere A.Ge Gavardo 
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