Produzione industriale stagnate
La produzione industriale bresciana, rispetto al primo trimestre del 2007, è rimasta stabile mostrando una tendenza sostanzialmente stagnante del ciclo industriale.

Nel primo trimestre del 2008 la produzione industriale delle imprese manifatturiere bresciane è cresciuta rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, che però aveva risentito negativamente dei blocchi produttivi causati dallo sciopero degli autotrasportatori in dicembre.

Nei primi mesi di quest’anno sono stati quindi recuperati quei vuoti e ricostituite le scorte, e ciò ha influenzato positivamente l’andamento congiunturale della produzione.

Tuttavia, rispetto al primo trimestre del 2007, la produzione è rimasta stabile mostrando una tendenza sostanzialmente stagnante del ciclo industriale. D’altra parte, le previsioni per il secondo trimestre appaiono quanto mai incerte per il protrarsi della debolezza degli ordini unita alla crescente tensione sui prezzi delle materie prime e al persistente apprezzamento dell’euro che minacciano seriamente la competitività dei nostri prodotti sui mercati esteri. Tale tendenza è al momento contrastata con la riduzione dei margini che però mina la redditività aziendale e quindi la capacità di autofinanziamento delle imprese.

Tornando ai risultati del primo trimestre, l’indice grezzo della produzione industriale è aumentato dell’1,81 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2007, mentre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno l’indice è rimasto sostanzialmente invariato.

La disaggregazione dell’indice grezzo della produzione per classe dimensionale delle imprese mostra un aumento dell’attività superiore alla media nelle imprese medio-piccole, medio grandi e maggiori; sotto la media risulta invece la crescita della produzione nelle altre classi, con un minimo sotto il mezzo punto percentuale nelle micro imprese.

L’andamento per settore evidenzia: un incremento dei volumi produttivi sopra la media nei settori: meccanica di precisione e apparecchiature elettriche (+5,24%), metallurgico e siderurgico (+3,13%), calzaturiero (+2,97%), materiali da costruzione ed estrattive (+ 2,85%), meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (+2,19%); un aumento sotto la media nei settori carta e stampa (1,51%), agroalimentare e caseario (+1,48%); una riduzione della produzione nei settori legno e mobilio (-8,46%), maglie e calze (-1,79%), tessile (-0,39%), chimico, gomma e plastica (-0,38%), abbigliamento (-0,24%),

Il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato intorno ad una percentuale dell’82,1 per cento, 1,4 punti in più rispetto al trimestre precedente ma 4 punti più basso del primo trimestre 2007.

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 30 per cento delle imprese, diminuite per il 23 per cento e rimaste invariate per il restante 47 per cento delle aziende.

Le vendite sui mercati esteri hanno avuto un andamento piuttosto piatto: quelle verso i Paesi dell'UE sono aumentate per il 25 per cento delle aziende, diminuite per il 17 per cento e rimaste invariate per il 58 per cento; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 19 per cento delle aziende, diminuite per il 16 per cento e rimaste sul livello del trimestre precedente per il 65 per cento delle imprese.

Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle esigenze dall’81 per cento delle imprese, alte dal 13 per cento e basse soltanto dal 6 per cento.

Le scorte di materie prime sono considerate normali dall’88 per cento delle imprese, alte dal 7 per cento e basse dal 5 per cento.

I costi delle materie prime sono cresciuti per il 60 per cento delle imprese, calati per il 10 per cento e rimasti invariati per il 30 per cento. I prezzi delle materie prime sono aumentati mediamente del 2,84 per cento.

I prezzi di vendita dei prodotti sono stati aumentati dal 26 per cento delle aziende, ridotti dal 15 per cento e lasciati invariati dal 59 per cento. La variazione in aumento è stata mediamente dello 0,34 per cento.

La manodopera è rimasta invariata per il 73 per cento delle aziende, è diminuita per l’11 per cento e aumentata per il 16 per cento.

Il costo del lavoro è aumentato per il 55 per cento delle imprese e non è variato per il 45 per cento.

Gli investimenti effettuati nel trimestre sono aumentati per il 13 per cento delle aziende, sono diminuiti per il 19 per cento e rimasti stabili per il 68 per cento.



PROSPETTIVE

Le previsioni per il secondo trimestre sono orientate a un sostanziale mantenimento dei volumi produttivi. La produzione è infatti prevista in aumento dal 24 per cento delle aziende, in diminuzione dal 22 per cento e stabile dal 54 per cento. I settori con aspettative di crescita sono: calzaturiero, meccanica di precisione e apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto; negative invece le prospettive per i settori abbigliamento, agroalimentare e caseario, carta e stampa, maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive.

A livello dimensionale, la produzione è prevista in aumento dalle imprese medio-grandi, grandi e maggiori, in calo dalle imprese micro, piccole e medio-piccole.

Gli ordini provenienti dal mercato interno sono previsti in aumento dal 21 per cento delle aziende, in calo dal 18 per cento e stabili dal 61 per cento. Per quanto riguarda gli ordini dall’estero: quelli dai Paesi dell’UE risultano in aumento per il 19 per cento delle aziende, in calo per l’11 per cento e stazionari per il 70 per cento; quelli dai Paesi extra UE dovrebbero aumentare per il 18 per cento, diminuire per l’11 per cento e rimanere stabili per il 71 per cento.

La manodopera non dovrebbe subire variazioni per il 73 per cento delle imprese, diminuire per l’11 per cento e aumentare per il 16 per cento.

Fonte: Aib, Brescia
0428ec_serv.jpg