Bondone onora il volo del 1855
di Gianpaolo Capelli

Tre giorni di festa dall’8 al 10 settembre, nel paese trentino che si affaccia sull’Eridio, per la ricorrenza dalla “Madona de setember”


La gente di Bondone,
per onorare il Voto fatto nel 1855, sarà in festa l’8, il 9 e il 10 settembre: 8 settembre, Natività Beata Vergine Maria, patrona della chiesa; 9 settembre, domenica, per rispetto al Giorno del Signore, il Voto viene spostato a lunedì 10.

Ed ecco i motivi: era il 31 agosto 1855 quando dal decanato di Condino partiva la richiesta da parte della popolazione di Bondone al Principe Vescovo Ordinario di Trento di istituire una festa votiva alla SS. Vergine Maria con la proclamazione del Voto, un patto tra la Madonna e la popolazione della parrocchia, in cui si evince il desiderio della popolazione: «dedicare e consacrare un giorno che non sia già prima vincolato a festa di precetto per una pubblica venerazione di Maria Vergine, qual inno di solenne ringraziamento ed a perenne invocazione di nuove grazie».

Ritornando indietro di molti anni, quando nelle Valli Trentine, ed anche in Val del Chiese, imperversavano terribili malattie come la peste (del Manzoni, 1630) e il colera (1800) che in poche settimane svuotavano i paesi e solo pochi fortunati potevano sopravvivere ai terribili flagelli, gli abitanti di Bondone, visti i vani rimedi umani, hanno pensato di rivolgersi alla loro Madonna “col bambì en bros”, da sempre loro “taumaturga” e protettrice dei carbonai, e fare a lei un voto: offrire in segno di devozione una giornata di festa con preghiere in cambio della protezione della Vergine Maria Santissima su tutta la popolazione.

Documento sottoscritto anche dalle autorità comunali che, al paragrafo 6 degli obblighi riguardanti il Voto, così riporta: «tutte le spese occorrevoli prevedute e non prevedute, sia per bisogni di chiesa che fuori, per la perpetua esecuzione di questo voto, nessuna eccettuata, restano a tutto carico della Casa Comunale di Bondone e delle offerte dei fedeli».

In risposta alla petizione della popolazione di Bondone e accertato che in occasione del colera del 1800 solamente nove famiglie furono colpite dalla pestilenza, il Principe Vescovo di allora nell’accettare la richiesta impose alcune regole che dovevano essere rispettate in occasione della festa votiva quali, al paragrafo 2: «santificare questo giorno qual festa di precetto colla mesa cantata e applicata per il popolo; con discorso analogo; col canto dei secondi Vespri e colla processione, portando la venerabile Statua di Maria dalla chiesa alla santella della Vergine detta di Plazzo e dei Morti».

Tra queste, al paragrafo numero 4, si va a leggere: «concorrendo la domenica nel giorno 9 settembre, si lascerà in pubblico la V. Statua di Maria anche nel giorno 10 settembre e santificherà e chiuderà questa giornata come fu detto sopra pel giorno 9 settembre».

La chiesetta dove si arriva in processione, ora chiamata di Plos, nel documento viene definita anche “dei Morti”: infatti, in occasione della peste manzoniana, il paese fu decimato e i morti, non trovando più posto nel cimitero adiacente alla chiesa, furono seppelliti in località Plos vicino al torrente Re dove fu poi costruita l’attuale chiesetta al cui interno troneggia in forma ridotta la Beata Vergine con Bimbo in braccio. Un piccolo santuario per la popolazione di Bondone e Baitoni.

Ogni anno la processione sosta brevemente davanti alla chiesetta aperta e si prega per i defunti di allora e per tutte le famiglie: le due Madonne si incontrano come nella processione dell’Immacolata dell’8 dicembre. Va anche ricordato che per onorare la Vergine Maria per lo scampato pericolo del colera, sulle case del paese furono dipinti dei murales raffiguranti l’immagine della Vergine Maria.

Il festoso scampanio che dalla chiesa di Bondone fa da colona sonora per alcuni giorni nei paesi sottostanti, ricorda i tempi in cui i “carboner” per onorare la loro protettrice, ritornavano al natio paese. La statua, tolta dalla nicchia dell’artistico contraltare di fattura “Boscaina”, esposta alla pubblica venerazione, era inondata di ceri accesi. I soldi erano pochi ma le varie compagnie di giovani (allora Bondone contava 700 abitanti) si sfidavano a suon di dire: “all’encant” per avere l’onore di portare Maria in spalla.

Le cerimonie delle tre giornate di festa saranno tutte officiate dal parroco della comunità Madonna dell’Aiuto, don Andrea Fava. In occasione della Festa del Voto, vengono invitati anche i parroci delle comunità limitrofe. Folta la partecipazione alla storica processione, tante persone arrivano dalla Valle del Chiese e dalla Valsabbia, che quest’anno si svolgerà il 10 settembre ad ore 14.30 partendo dalla chiesa di Bondone fino ad arrivare alla santella di Plos, passando in seguito per le vie del paese, da poco insignito anche del titolo di “Borgo più bello d’Italia”.

In foto l'effige della Madonna e la processione fino alla cappella di Plos degli anni scorsi


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