Altissime, purissime, trotissime... Il seguito
di Elio Vinati

Prosegue l'avventura in terra orobica dove un magnifico torrente trae la sua linfa vitale da un meraviglioso lago alpino a quota 2000 metri


Dopo l'avvincente e spettacolare pescata nel torrente sottostante (vedi articolo Altissime, purissime... Trotissime) giungo in vista del meraviglioso laghetto alpino.

Ad accogliermi, non molto distanti, un piccolo gruppetto di stambecchi, re indiscussi delle nostre Alpi. Che meraviglia! Depongo finalmente lo zaino e mi appresto a un fugace ma ritemprante pranzo in un contesto mozzafiato.

L'acqua è cristallina con diverse sfumature nelle quali le rocciose e imponenti vette circostanti sembrano specchiarsi con un certo sussiego.

Preparo la canna con la massima calma e tranquillità che solamente questi luoghi sanno trasmettermi. Decido di utilizzare un galleggiante da 4gr al fine di raggiungere distanze maggiori, una girella tripla alla quale connetto un finale di 50cm dello 0,16mm con amo nr. 8. Come esca alterno il classico lombrico a una camola singola.

Il lago presenta una profondità abbastanza omogenea intorno ai 2-3 metri per poi nella parte finale scendere sui 5-6 metri. Da alcune bollate intuisco che le trote presenti sono in attività anche in acque basse ed è proprio lì che inizio a convogliare i primi lanci, salvo poi spostarmi in zone più profonde pescando a bombarda. Ma non c'è bisogno perché il galleggiante dopo poco si inabissa deciso, che emozione!

Stavolta è solo una trotella ma già molto combattiva e tenace. Altre trote fanno danzare il galleggiante sul pelo dell'acqua inducendomi a volte a ferrare troppo presto.

È stata una giornata incredibile che resterà per sempre scolpita nella mia memoria e non vedo l'ora di intraprendere un'altra avventura in compagnia di madre natura...
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