La Carelàa, storia e folklore
di Giancarlo Marchesi

Ieri la parata dei carèi ha animato le contrade anfesi, incuneandosi per le vie del borgo lacustre che fiancheggiano la provinciale del Caffaro


Ad Anfo domenica pomeriggio le tradizioni, la storia e il folklore si sono uniti per celebrare gli storici carèi, una sorta di slitta in legno dotata di quattro piccole ruote, grazie alla manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Anfo, guidata da Giancarlo Melzani.

Come ogni anno, la parata ha animato le contrade anfesi, incuneandosi per le vie del borgo lacustre che fiancheggiano la provinciale del Caffaro, fino a rendere omaggio ai turisti dei camping, per concludersi al campo sportivo con la tradizionale serata gastronomica e musicale.

«Il carèl – ricorda lo storico Romeo Seccamani, già presidente della Pro Loco – era il tipico carrettino che gli abitanti di Anfo usavano per il trasporto del fieno, della legna e dei prodotti d’alpeggio e che, seppur limitatamente, era utilizzato anche nei paesi limitrofi. L’anfese dei tempi passati, costretto a vivere nel territorio meno fertile della Valle Sabbia, suddiviso a sua volta in piccoli appezzamenti, doveva economizzare il più possibile; in parole povere: possedere un mulo o un asino significava quasi una vacca in meno. Così, mentre in altre zone della valle era molto usato l’animale per il trasporto delle merci e particolarmente come mezzo di risalita, l’anfese, costretto a limitare questo uso, doveva ingegnarsi a ricercare, in sostituzione del mulo, un mezzo adeguato alla sua forza e alla peculiarità del territorio, oltre ad essere idoneo a più funzioni. Chi lo inventò considerò che doveva essere trasportato scarico lungo dirupi e forti pendenze e quindi non superare un determinato peso».
180812Anfo_Carelaa1.JPG 180812Anfo_Carelaa1.JPG