Messa in sicurezza dei corsi d'acqua
di Cesare Fumana

Con il cospicuo stanziamento della Regione, l’amministrazione comunale di Barghe effettuerà alcuni interventi per riparare i danni provocati dall’alluvione e in chiave preventiva


«L’alluvione del 12 giugno ha messo in evidenza il rischio idrogeologico rappresentato da alcuni corsi d’acqua, dei quali avevamo già, in parte, consapevolezza. Ora quelli che hanno causato i danni maggiori saranno sottoposti ad alcuni interventi, per far sì che non li provochino ancora in caso di nuove piogge eccezionali».

A parlare è il sindaco di Barghe, Giambattista Guerra, che dopo l’annuncio dello stanziamento regionale per il ripristino di alcuni corsi d’acqua, ci presenta gli interventi in programma sul territorio comunale.

«La fase di emergenza e post emergenza l’abbiamo gestita abbastanza bene, grazie ai nostri volontari della Protezione civile, alla collaborazione della Comunità montana, della Provincia e dell’Associazione Comuni Bresciani. Anche i tecnici della Regione sono venuti due volte per valutari i danni e gli interventi da fare».

La Regione ha quindi stanziato per Barghe 165.000 euro (l’importo maggiore per i comuni della Valle Sabbia), destinati alla messa in sicurezza di quattro corsi d’acqua: Benico, Dasol, Calera e Gamba.
Si tratta di canali del reticolo idrico minore che hanno carattere torrentizio: due posti alla destra idrografica del fiume Chiese e due alla sinistra.

«Sono quelli che scorrono nelle vicinanze dei centri abitati e quindi potenzialmente più pericolosi per le strutture e le persone; ce ne sarebbero anche altri a nord e a sud del paese, ma non vanno ad interessare abitazioni e persone».

Il danno principale causato dall’alluvione è stato il trasporto a valle di una grande massa di materiale (sabbia, sassi, detriti) che ha ostruito i canali causando le esondazioni dei corsi d’acqua.
 
«Il primo intervento, quindi, sarà quello di rimuovere questo materiale, operazione che in parte è già avvenuta. È nostra intenzione spendere al meglio questi fondi, per cui vorremmo fare degli interventi mirati affinché l’acqua possa scorrere il più liberamente possibile, evitando l’accumulo di detriti, e che consentano una facile manutenzione. Per questo, prima di intervenire, ci sarà bisogno di una fase di studio per ciascuno dei quattro corsi d’acqua».

Il torrente Gamba, che interessa la frazione di Fossane, dove viene monitorata una zona a rischio frana, è già stato soggetto negli anni passati ad un intervento di regimentazione delle acque che in parte hanno dimostrato la loro utilità, ma resta la criticità della grande mole di materiale che è scesa.

Sempre dalla parte di Fossane, il rio Benico è stato interessato da un intervento nel passato: in un tratto pianeggiante del corso d’acqua sono stati posizionati dei teli impermeabili affinché l’acqua non penetrasse nel terreno.
Essendo però pianeggiante, non consente un rapido deflusso dell’acqua e causa il deposito di detriti. Quindi ci sarà bisogno di dare una maggiore pendenza a questo tratto.

Il canale Dasol scorre sotto la Croce ed ha portato a valle una grande quantità di detriti.

Infine, il Calera, a ridosso della strada che scende da Preseglie, che prima dell’abitato di Barghe viene trombato: qui bisognerà fare in modo che i detriti non si accumulino sulla griglia posta all’imbocco della tubazione, mettendone un’altra più a monte per fermarli.

«Queste zone a rischio esondazione – precisa il primo cittadino – sarà importante tenerle presenti per una futura modifica del Pgt».

Sul tema del rischio idrogeologico,
l’amministrazione comunale ha inoltre finanziato per un altro anno lo studio della frana di Fossane, condotto dalla geologa Laura Ziliani, che ha già seguito il monitoraggio nei tre anni precedenti.

Ha inoltre commissionato uno studio
sul piccolo torrentello di via Del Fango (nomen omen), che è esondato ed ha causato danni ad alcune abitazioni. Una volta individuate le cause, si porrà rimedio con un miglior deflusso delle acque.

In foto: detriti accumulati nei canali Dasol e Gamba

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