“La parete Nord - un ricordo di Tita Secchi”
di red.

In occasione del 63° anniversario della Liberazione, il Gruppo Grotte, con il contributo dell’assessorato alle Attività Culturali del Comune di Gavardo, presenta lo spettacolo “La parete Nord - un ricordo di Tita Secchi”.

In occasione del 63° anniversario della Liberazione, il Gruppo Grotte, con il contributo dell’assessorato alle Attività Culturali del Comune di Gavardo, presenta lo spettacolo “La parete Nord - un ricordo di Tita Secchi†a cura della Compagnia “Viandanze culture e pratiche teatraliâ€. 

La rappresentazione si terrà questo venerdì 25 aprile alle 20.45 presso il cortile del Museo Civico Archeologico della Valle Sabbia, dietro la chiesa parrocchiale di Gavardo, e in caso di maltempo al Salone Pio XI.
Lo spettacolo presenta la storia del partigiano Tita Secchi, tratta dall’omonimo libro pubblicato nel 2004, che riporta il diario che lo stesso Tita scrisse nei primi anni quaranta, per ricordare l’impresa alpina della scalata della Parete Nord dell’Adamello che compì assieme all’amico Gianni Bonardi.

È il 25 agosto del ’44 quando alla baita di Paio, che di lì a poche ore sarà preda di un’imboscata nazifascista, i partigiani Aldo, Andrea, Hermann e i due giovani detti il Rigo e il Bocia si danno i turni per stare di sentinella; chi non sta di guardia è davanti al debole fuoco ad ascoltare Tita che racconta l’impresa della parete Nord; la narrazione della scalata si intreccia dunque alle ultime ore del pastore Franco; due storie, due scalate per la libertà verrebbe da dire, se non fosse che l’enfasi retorica di queste parole non appartengono né a Tita né a Franco.

L’idea di ricordare con uno spettacolo la figura di Tita Secchi nasce a Paolo Peli, Direttore Artistico del Festival della Brescianità che si rivolge ad Alessandro Manzini per la produzione di una narrazione che ricordasse e raccontasse la figura di Tita Secchi sia come scalatore (a lui, fra l’altro, è intitolato il rifugio del lago della Vacca), sia come partigiano.
Un ruolo fondamentale è affidato alle musiche, composte appositamente da Paolo Ingraito, che accompagnano la narrazione così come la scalata, scandiscono i tempi, suggeriscono climi, dilatano gli spazi e accompagnano gli stati d’animo dei protagonisti verso il climax delle due storie.

Dopo lo spettacolo sarà possibile visitare gratuitamente il museo.
L’ingresso è libero.

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