Quasi una processione per rubare in chiesa
di Ubaldo Vallini

Prima hanno provato con un crick dalla finestrella di dietro, quella che dà sul cimitero, ma è troppo robusta, allora hanno scardinato il portoncino laterale. Ladri in azione nella notte in Sant'Antonio a Belprato.

“Prima hanno provato con un crick dalla finestrella di dietro, quella che dà sul cimitero, ma è troppo robusta, allora hanno scardinato il portoncino laterale. Certo in chiesa c’erano già stati e avevano previsto anche quello, altrimenti come avrebbero fatto a forzare proprio all’altezza giusta, dove c’era il catenaccio?â€.
La voce fa presto a girare in paese: “Hanno rubato nella chiesa di Belprato, o almeno ci hanno provato, se ne sono andati con alcuni calici ed un ostensorio, roba d’argento e di pregiata fattura del valore di almeno tremila euro... ma poteva andare peggioâ€.

Qualcuno la sa più lunga ancora: “Sono scappati perchè ‘il Lessio’ ha acceso la luce, saranno state le tre e hanno pensato che li avevano sentiti. Dovevano essere almeno sette o otto persone a vedere quello che hanno combinatoâ€.
I carabinieri di Vestone indagano e l’ultimo dei problemi da queste parti è quello dell’omertà, parlano tutti, soprattutto quando ci sono di mezzo le chiese che specialmente quelle sono un bene collettivo.
Però dev’essere davvero difficile venirne a capo. Il furto nell’antica chiesetta dedicata a in Sant’Antonio Abate è avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì, questo è certo, altro i militari non ci dicono.

Chiediamo lumi a don Ottorino Gabusi, perticarolo in pensione ma sempre prete, vive a due passi dalla chiesa e volentieri da una mano al parroco don Antonio Zatti: “Scendiamo ogni mattina alle sette e mezza ad aprire perché c’è da dire messa e abbiamo trovato le porte spaccate, compresa quella della sacrestia – ci dice -. Dentro solo alcune parti di un grande e prezioso mobile in noce del ‘700 che se non è dei Boscaì è di quella scuola lì. Un disastro, certo un furto su commissioneâ€.
Invece qualcuno gira attorno e se ne accorge: addossato ad un muro ecco lì, i cassetti di varie misure, il sopralzo, gli scomparti.
Probabilmente era già pronto per finire su un camioncino quando i ladri sono stati disturbati e se la sono data a gambe.

Don Gabusi ci conferma anche che dovevano essere in tanti: “Per riportarne dentro un pezzo di quel mobile largo almeno sei metri – ci dice -, hanno fatto fatica in setteâ€.
Ma un impianto d’allarme non c’era?
Di cose preziose lì dentro ce ne sono parecchie “Certo che c’è, ma è rotto e non suona – aggiunge don Gabusi -. Ora lo faremo sistemare anche se quelli erano professionisti e non si fermano davanti a niente: in Sant’Apollonio a Odeno hanno rubato due volte e la sirena l’hanno sistemata con uno sprayâ€.
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