Rette più basse per le famiglie di Roè
di Cesare Fumana

Il comune di Ro Volciano adotta nuovi criteri per far compartecipare alle spese le famiglie di persone disabili che frequentano i Cdd, alla luce di alcune sentenze del Tar e su sollecitazione dell'Anffas.

Da tempo i familiari di persone disabili adulte che frequentano i Cdd (Centro diurno disabili) chiedevano l’attuazione di alcune norme che prevedono di considerare solo la situazione economica dell’assistito e non quella del nucleo familiare a cui appartengono, per determinare la quota da versare mensilmente per usufruire del servizio assistenziale.

Recenti sentenze del Tar, di Milano prima e di Brescia poi, hanno costretto alcuni comuni a rivedere i loro regolamenti in tal senso, per venire maggiormente incontro alle famiglie.

In Valle Sabbia il primo comune ad adottare di suo questo criterio è stato quello di Roè Volciano, il quale nell’ultimo Consiglio comunale ha approvato la “Modifica alla disciplina economica di cui al regolamento per l’applicazione dell’Isee dei cittadini che richiedono servizi comunali a costo agevolato”.

«Nello specifico – spiega Maria Elisa Delai, assessore ai Servizi sociali – il regolamento che prevede la compartecipazione al costo di alcuni servizi per i disabili come il Cdd, si basava sulla valutazione della situazione economica dell’intero nucleo familiare. Ora, contrariamente, si afferma il principio per cui il disabile è autonomo».

Il risultato concreto è che le rette a carico delle cinque famiglie che usufruiscono del servizi si sono quasi dimezzate, compensato da un maggiore impegno da parte del comune. Dei 441 euro che vengono versati mensilmente al Cdd ora le quote a carico delle famiglie sono ben al di sotto dei 200 euro, mentre prima variavano da 247 a 438 euro.

«Da tempo l’Assessorato ai Servizi sociali – prosegue l’assessore Delai –, sollecitato anche dall’Anffas, rifletteva su queste norme a livello comunale e si è fatto promotore di incontri e gruppi di lavoro all’interno dell’Assemblea dei Sindaci della Comunità montana».

L’assessore Delai si augura che anche l’Ente sovracomunale, cui fa capo la gestione dell’assistenza sociosanitaria tramite la società Valle Sabbia Solidale, possa adottare una linea unitaria per tutti i comuni associati, che attualmente seguono ognuno criteri diversi.

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