Di bene in meglio
di val.

L'assemblea dei soci, che ha avuto luogo negli spazi del Caseificio nei giorni scorsi, ha lasciato i soci piuttosto soddisfatti per come stanno andando le cose



Trentunomila quintali “e rotti” di latte per preparate centomila formaggelle e novemila formaggi stagionati.
Ma ci sono anche ricotte, mozzarelle, crescenze e via elaborando.

Sono solo alcuni dei numeri che riguardano il 2017, resi noti nei giorni scorsi in occasione dell’assemblea del Caseificio Sociale Valsabbino di Sabbio Chiese.
Una cooperativa per la quale vengono munte poco meno di mezzo migliaio di vacche, di proprietà di una dozzina di allevatori di tutta la Valle Sabbia.

Voto unanime e in positivo sul bilancio, che fissa il fatturato a quota 2.280.000 euro, 150 mila euro in più rispetto all’anno precedente.
Tutti soddisfatti i soci, anche perché il caseificio riesce a pagare il latte 43 centesimi/litro (più iva), quando il latte industriale di pianura vale 10 centesimi in meno.

Merito di come il caseificio riesce a valorizzare l’oro bianco
della montagna valsabbina, cioè trasformandolo in prodotti caseari di pregio.
Formaggi che vengono venduti direttamente e da sempre nello spaccio di Sabbio Chiese, da un anno e mezzo anche in un negozio appositamente aperto a Lonato del Garda.

Un mercato in espansione
, quello che sempre più apprezza il prodotto valsabbino: sempre più rivenditori, infatti, lo vogliono avere sui propri scaffali, anche nel vicino Trentino; grazie al sostegno della Comunità montana, poi, le pregiate forme sono rotolate fino alle fiere internazionali di Utrecht e di Stoccarda.


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