UBI Banca, disposto il rinvio a giudizio
di Giancarlo Marchesi

I vertici si dichiarano certi che verrà dimostrata l’infondatezza delle accuse rivolte all’ente e ad alcuni suoi esponenti. Nel frattempo «tutti i componenti dei Consigli e del management aziendale continueranno, come sempre, a fornire ogni giorno il massimo sforzo di assistenza ai propri clienti»


In un comunicato diffuso nella giornata dello scorso venerdì, 27 aprile, UBI Banca dichiara di «prendere atto con rammarico della decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare di Bergamo, che ha disposto il rinvio a giudizio di UBI Banca, nonché di alcuni esponenti attualmente in carica in relazione ai reati di cui agli artt. 2636 cod. civ. e 2638 cod. civ». 
 
Ma nel contempo i vertici UBI sono certi che: «il dibattimento, entrando nel merito, dimostrerà l’infondatezza delle accuse rivolte all’ente e ai propri esponenti, ritenendo che non vi sia stato alcun ostacolo alla Vigilanza, alcun patto occulto, alcuna omissione informativa, alcuna influenza nel determinare la maggioranza assembleare». 
 
«Al contrario – prosegue il comunicato - troverà conferma il costante e scrupoloso rispetto di leggi e regolamenti, l’adozione di regole rigorose di governance e la trasparenza di condotta da parte della Banca stessa». 
 
Il comunicato si chiude segnalando che «tutti i componenti dei Consigli e del management aziendale continueranno, come sempre, a svolgere le loro funzioni e a fornire ogni giorno il massimo sforzo di assistenza ai propri clienti, ai territori e alle istituzioni, consapevoli del ruolo chiave che l’Istituto svolge nel sistema Paese».
 
 
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