A Carpeneda gli volevano bene
di val.

In passato aveva avuto anche un'attività di autotrasporti, ma in paese lo sanno tutti che James Nolli un lavoro regolare non l’ha mai avuto. E la sua fedina penale era conseguente


«E’ vero, rubava. Dicono che sapesse anche fare le cose in grande e che ha avuto anche un bel po’ di guai con la giustizia. Qui però si è sempre comportato bene e anzi era amico di tutti, gentile ed altruista».

Così lo descrivono in paese ed è un’opinione piuttosto diffusa.
Dicono anche che James Nolli da giovane fosse stato fra i primi vobarnesi ad avere problemi seri con la droga, ma che è stato abbastanza furbo da non lasciarsi invischiare fino in fondo e a sopravvivere ad una generazione poi quasi cancellata dall’Aids.

Un altro brutto momento
l’aveva passato quando il fratello più giovane Bruno, al quale era molto legato, è morto a causa di un incidente in moto, nei pressi del municipio, più di trent’anni fa.
I genitori per un periodo, quando loro erano ragazzini, avevano gestito un bar a Collio di Vobarno.

Solo più tardi James ha deciso di trasferirsi nella frazione vobarnese di Carpeneda, dove ha tirato su famiglia: con moglie e due figlie che adesso sono grandi.

«Lo incontravi al bar e ti salutava cordiale, così anche quando lo si incrociava in auto, sempre allegro e disponibile a scambiare una battuta – ci dice un compaesano che l’ha conosciuto fin da ragazzino -. Non sembrava vero quello che si diceva della sua “professione”. Ogni tanto non c’era, spariva. E venivi a sapere che era in “villeggiatura”. Poi tornava e tutto ricominciava come prima».

La vita di James Nolli ha subito un epilogo orrendo
.
A Carpeneda, come a Vobarno, ieri, abbiamo chiesto a molti, ma nessuno ci ha detto che in fondo se l’è cercata, come ci si sarebbe potuti aspettare in mondo come quello di oggi, dove il “dagli addosso” è di moda.

L’impressione è che per davvero, in fondo, a James volessero tutti bene.

.in foto: James Nolli in una foto di qualche anno fa.


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