Confessano due ragazzini
Si è risolto in poche ore il «giallo» del dardo conficcatosi nel manubrio della bicicletta di un medico che stava pedalando sulla pista Gavardina, a Prevalle, un episodio avvenuto martedì e che avrebbe potuto avere anche conseguenze più gravi.

Si è risolto in poche ore il «giallo» del dardo conficcatosi nel manubrio della bicicletta di un medico che stava pedalando sulla pista Gavardina, a Prevalle, un episodio avvenuto martedì e che avrebbe potuto avere anche conseguenze più gravi.
Gli amanti delle due ruote che transitano su quella pista ciclabile possono dunque adesso stare tranquilli: gli uomini della polizia locale guidati dal comandante Maurizio Goffi hanno risolto il caso, mettendo alle strette due 15enni di Prevalle che hanno confessato di essere i responsabili di quella che, a conti fatti, può essere definita una bravata, che ha comunque fatto correre un bello spavento al ciclista bersaglio involontario del lancio dell’altro giorno, oltre che a spaventare tutti gli altri appassionati della bicicletta.
L’episodio era avvenuto martedì: un pericoloso dardo appuntito, lanciato con una cerbottana, si era conficcato nel manubrio della mountain bike di un medico di Nuvolera che una volta giunto a casa si era accorto dell’episodio e l’aveva segnalato agli agenti della polizia locale di Prevalle.
Subito sono scattate le indagini, partite dal ritrovamento di alcuni dardi. Ieri pomeriggio il cerchio si è stretto intorno a due 15enni di Prevalle, che messi alle strette hanno confessato: «Ma non volevamo fare del male a nessuno - hanno detto - miravamo agli uccellini». Una bravata, insomma, un gioco, che però soltanto per una questione di centimetri non si è trasformato in un dramma.
La polizia locale ha posto sotto sequestro le cerbottane con cui i ragazzi hanno «sparato» il dardo. Sotto sequestro anche altri dardi simili a quello che l’altro giorno hanno sfiorato il ciclista.
Per i ciclisti dunque torna la tranquillità, dopo una giornata nella quale gli agenti hanno ricevuto numerose telefonate di appassionati allarmati dall’episodio. Mai più dardi pericolosi insomma; e per quanto riguarda i due minorenni toccherà decidere al Tribunale dei minori.

R.PR. da Bresciaoggi