«L'umana tragedia»
di Redazione

L’edizione anastatica dell’opera letteraria di Giovanni Battista Cipani verrà presentata questo sabato, 3 marzo, a Salò. Interverrà il prof. Ermanno Paccagnini, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore


La presentazione del volume «L’umana tragedia» di Giovanni Battista Cipani è promossa dall’Ateneo di Salò in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Salò e con il patrocinio di Fondazione Civiltà Bresciana Onlus.
 
All’evento – in programma per questo sabato, 3 marzo, a Salò – interverrà il prof. Ermanno Paccagnini, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Le letture saranno affidate ad Andrea Manni.

«L’umana tragedia» è stata scritta da Giovanni Battista Cipani poco più che ventenne, riveduta negli anni Ottanta e stampata per la prima volta a Torino, dalla tipografia Giulio Speirani, nel 1885. Nel 2017 è stata riproposta dal prof. Fausto Cipani l’edizione anastatica, curata da don Antonio Fappani, introdotta da Ermanno Paccagnini e pubblicata dalla Fondazione Civiltà Bresciana.
 
Si tratta di un’epopea in 25 canti, denominati «Notti» poiché si narrano visioni notturne che constano, tranne la prima, di 1000 terzine dantesche. Il testo è ricco di calchi danteschi, talora letterari, ma molto spesso con versi e ben note espressioni della Commedia riformulate in una sintassi moderna e sciolta.
 
Scrive Ermanno Paccagnini nella sua introduzione: «Quanto al titolo, Cipani ribalta quello tradizionale di «Divina Commedia», affidando il contenuto all’aggettivo “fatidico”, assunto nel significato che si legge nel Dizionario della Lingua italiana di Niccolò Tommaseo “che dice quel ch’è ne’ fatti. Che annunzia l’ignoto. Fatidici diconsi coloro che sogliono, divinando, dire le cose future”. Un viaggio quindi non nell’oltretomba, ma in un possibile futuro, nel quale il poeta narratore ha quale guida Dante Alighieri».
 
Giovanni Battista Cipani nasce a Fasano del Garda il 28 aprile 1852. Lunghe e profonde letture di carattere morale lo indirizzano verso la strada del sacerdozio, che per l’autore implica l’inizio di un nuovo capitolo di vita nel seminario cittadino tra declinazioni dei verbi in latino, preghiere e studi teologici. Approfondisce con acribia la conoscenza della Sacra Scrittura, ma anche della Divina Commedia, opere che considera il sacrario dell’umano sapere. E che gli ispirano il poema “L’Umana Tragedia”. Muore nel 1893.
 
L’appuntamento con la presentazione del libro è per questo sabato, 3 marzo, alle ore 10.00 nella Sala dei Provveditori di Salò.
 
 
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