Cenci e Danda, col coro, ricordano il «Vestone»
di Cesare Fumana

Vestone e gli alpini: un legame inscindibile. Lo hanno dimostrato venerd sera le penne nere del Gruppo locale che hanno organizzato una serata di musica, ricordi e poesia nel nome del battaglione alpini “Vestone”, cos carico di storia e di gloria.

Vestone e gli alpini: un legame inscindibile. Lo hanno dimostrato venerdì sera le penne nere del Gruppo locale che hanno organizzato una serata di musica, ricordi e poesia nel nome del battaglione alpini “Vestone”, così carico di storia e di gloria.

L’occasione è nata grazie alla serata “promozionale” proposta dal coro Ana “Monte Suello” delle penne nere della sezione salodiana, che in questi mesi sta girando per i vari gruppi alpini della sezione per cercare nuovi cantori da inserire nelle sue fila.

Il sodalizio locale ha voluto però rendere la serata in programma a Vestone un appuntamento aperto al pubblico, cogliendo l’occasione per invitare due reduci che col “Vestone” hanno combattuto da ufficiali sul fronte russo nell’inverno ’42-’43, meritando entrambi una medaglia d’argento al valor militare nella battaglia di Nikolajewka, della quale quest’anno è ricorso il 26 gennaio il 65° anniversario: Nelson Cenci e Giobatta Danda.

Entrambi, poi, sono accomunati dall’aver scritto un libro di ricordi dell’epica e tragica vicenda della campagna di Russia: Cenci nel libro “Ritorno” e Danda nel libro “Vistù”.

La serata è iniziata con l’esibizione del coro “Monte Suello”, diretto dal maestro Paolo Pasini, che ha creato la giusta atmosfera con i canti che rievocano le vicende belliche che hanno segnato la storia delle penne nere. A metà serata sono saliti sul palco i due reduci, affiancati dal Sindaco di Vestone, Emanuele Corli, dal presidente della “Monte Suello” di Salò, Fabio Pasini, e da Eugenio Begliutti, in rappresentanza del gruppo alpini di Vestone.

Danda ha voluto percorrere le circostanze che l’hanno spinto a scrivere un libro di memorie sulla sua avventura bellica col “Vestone” e con i commilitoni valsabbini inquadrati nello stesso reparto. In particolare si è voluto soffermare sulla prima battaglia che vide impegnati sul fronte russo i due battaglioni valsabbini, il “Vestone” e il “Val Chiese”, la battaglia di Kotovskij-Bolshoj: un cruento battesimo del fuoco, nel quale le compagnie alpine subirono gravissime perdite e dove Danda stesso rimase ferito.

Nelson Cenci ha voluto portare un tocco di poesia, recitando una sua struggente composizione ispirata dal ricordo di un suo caro amico d’infanzia disperso nella steppa russa.

Infine il sindaco di Vestone ha voluto ringraziare gli illustri ospiti per la loro testimonianza, annunciando che dopo aver conferito la cittadinanza onoraria a Nelson Cenci, sarà quanto prima conferita anche a Giobatta Danda.

La serata si è quindi conclusa con altri canti della tradizione popolare ad opera del coro, che ha terminato con il “Signore delle cime” e il “Trentatré”, l’inno degli alpini. Coristi e ospiti sono stati, quindi, invitati a cena nella sede degli alpini.

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