Il nuovo volto di Odolo
Oltre a essere in prima fila per l’attività industriale e la ricchezza prodotta, Odolo si è conquistato un altro primato: un abitante su cinque arriva da Africa, Asia ed Europa dell’Est.

Oltre a essere in prima fila per l’attività industriale e la ricchezza prodotta, ultimamente Odolo si è conquistato un altro primato: ormai questa è una cittadina di stranieri piazzata nella Conca d’Oro, nella quale un abitante su cinque arriva da Africa, Asia ed Europa dell’Est.
Qui il fenomeno stranieri sta assumendo proporzioni da record nazionale: su una popolazione di 1986 residenti infatti, alla fine del 2007 le persone provenienti da oltre confine erano ben 381, quasi il 20% del totale.

Ma in realtà, la situazione demografica odolese sta registrando non solo il boom degli stranieri, ma anche l’«immobilità» degli originari: dal 1951 a oggi gli odolesi sono sì cresciuti del 243% (nel 1951 erano 817, oggi sono 1.986), ma in realtà già nel 1961 erano 1.497 (con una crescita dell’83% in 10 anni), e nel 1971 erano arrivati, complice il boom economico, a quota 2.004, con un altro balzo in avanti del 34% in altri 10 anni.
In sintesi, in vent’anni i residenti sono più che raddoppiati; ma dal 1971 a oggi, quindi in oltre 35 anni, non è successo più nulla, se non una limitata altalena che ha visto la popolazione scendere a 1.896 unità nel ’91, e ritrovarsi oggi alla stessa identica quota. Da 15 anni, dunque, l’immobilità è assoluta.

Va però detto che i numeri si sono mantenuti tali solo in apparenza: «Oggi gli stranieri che vivono a Odolo sono 381 (oltre il 19% della popolazione) - spiegano nell’ufficio anagrafe -, e ben 7 nuovi nati su 17, ovvero il 41%, sono figli di coppie di immigrati. Ciò evidenzia che i locali in 35 anni sono in realtà diminuiti di 400 unità, lasciando paese, casa e lavoro ai nuovi venuti».
E per quanto riguarda la composizione etnografica? Attualmente nella cittadina industriale sono rappresentate 21 nazionalità. Nettamente in testa è quella marocchina con 200 presenze, il 52,5% del totale, seguita a sorpresa da 62 pakistani, il 16%.
Ancora più curioso il fatto che gli asiatici siano ben 70 (al Pakistan si aggiungono Sri Lanka e Filippine), mentre gli europei, che arrivano soprattutto da Croazia, Albania e Romania, sono 70. Dei 381 immigrati residenti, 133 (il 35%) sono minorenni, e 95 sono nati in Italia.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
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