Cava sul Tesio, le perplessità di Gaia
di Filippo Grumi - Comitato Gaia

Il comitato ambientalista Gaia (Gavardo Ambiente Informazione Attiva) espone il suo punto di vista su quanto è stato detto al Consiglio Comunale dello scorso giovedì, 21 dicembre


Gent.mo Direttore,
Con la presente siamo a chiedere spazio nella sua rubrica per poter esporre ai cittadini gavardesi il nostro punto di vista su quanto successo nel Consiglio Comunale del 21/12/2017.
 
Loro sbagliano, noi paghiamo.
 
Questo potrebbe essere il riassunto più idoneo a descrivere quanto è stato detto nel recente Consiglio Comunale in cui, ancora una volta, si chiedevano lumi sulla questione Cava del Tesio alla luce delle pesanti dichiarazioni del Comandante della Polizia Locale che definiva la strada che dalla cava porterà al paese come non idonea al traffico di mezzi pesanti.
 
In quella sede, il Vicesindaco facente funzioni di Sindaco e con delega all’urbanistica Prof. Sergio Bertoloni ha ammesso che ”se potessi tornare indietro di certo cambierei qualcosa”.
 
Forse non è una piena assunzione di responsabilità per i tanti, troppi errori e la grande superficialità con cui è stata trattata tutta la questione fin dalle prime battute, ma è indice che quello che era chiaro a tutti noi ormai è impossibile da nascondere, la convezione è sbagliata e quanto in essa convenuto rappresentano un macigno che peserà sui gavardesi per i prossimi 20 anni, anno più anno meno.
 
Intanto noi, però, cominciamo a pagare.
 
L’Amministrazione Comunale ha infatti dato incarico ad un professionista esterno di fare una perizia sulla percorribilità della strada del Tesio ai mezzi pesanti, onorario che pagheremo noi cittadini.
 
Ci sarebbe da chiedersi come mai questa Amministrazione Comunale non abbia fatto una perizia prima di chiudere la convenzione per capire se era necessaria o meno una strada alternativa e come mai non se ne sia occupato l’Ufficio Tecnico Comunale ma, per essere gentili, crediamo che il tutto sia frutto di quel “pressapochismo” così come riassunto dal capogruppo della minoranza di Gavardo in Movimento.
 
Da quanto affermato dal Vicesindaco Prof. Bertoloni e ampiamente ripreso dalla stampa, si deduce che il cerchio “di chi dovere” che “ha ben ponderato” tutta la questione cava si stia restringendo alla sola parte politica dell’Amministrazione gavardese visto che ne la Polizia Locale ne l’Ufficio Tecnico sembrano essere stati coinvolti.
 
Ci dispiace solo che non sapremo mai chi è che ha composto il “cerchio magico della Cava”.
 
Non ci ha minimamente stupito che il Vicesindaco ammetta che l’idea (definita “puerile”) di una strada alternativa non sia fattibile perché troppo costosa.
 
La strada alternativa non si può fare non per ragioni tecniche o ambientali o di tempistiche o altro, non si può fare perché è troppo cara per la Fassa Bortolo, una holding che nel 2016 aveva un giro d’affari di 330 milioni di euro con 13 stabilimenti e 1300 dipendenti.
 
Ci chiediamo quale peso abbia per l’Amministrazione Comunale l’interesse di un privato nei confronti del benessere dei suoi cittadini e della tutela dell’ambiente, ma forse una vaga idea al riguardo possiamo farcela ricordando quanto successo per il tentativo di vendita di parte del parco di viale Nestore Baronchelli ad un privato, se tanto mi dà tanto…
 
Come è possibile che ci si accontenti di meno di 70.000 euro di opere compensative ovvero il nulla (per rifare l’asfalto e il pavè davanti al Municipio sono stati spesi 53.000 euro) e per di più 70.000 euro in 20 anni di attività della cava rivendicando il tutto come il “massimo” che si potesse ottenere è davvero un mistero.
 
Cosa si sia davvero “ben ponderato” resta quindi una mera ipotesi visto quanto ammesso dal Vicesindaco e quanto emerge ogni volta che si chiedono chiarimenti al riguardo.
 
Altro punto che noi facciamo fatica davvero a capire è il seguente.
 
Se nè la Fassa Bortolo nè la Provincia di Brescia hanno fretta di chiudere la convenzione e a cominciare con la coltivazione della cava, perché aveva tutta questa fretta solo l’Amministrazione Comunale di Gavardo di chiudere una convenzione così al ribasso?
 
A chi giova?
 
A questa domanda che ormai ci assilla da tempo, nemmeno l’ultimo Consiglio Comunale ha saputo dare risposta.
 
Magari però siamo noi a preoccuparci troppo e a cercare di capirci qualcosa mentre invece tutta la questione non è niente di che, “quattro blocchi” come ha detto il Vicesindaco, “ sono solo quattro blocchi”.
 
Lasciamo ai lettori della sua rubrica ogni altra riflessione al riguardo.

 
Il Portavoce del Comitato GAIA
 
Ing. Grumi Filippo 
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