Lascerò una luce accesa
di John Comini

Lo so, domani è Natale. Avevo già preparato gli auguri, avevo già scritto alcuni aneddoti della tradizione...


Raccontavo di Gavardo, il paese dei presepi, e delle bellissime pastorelle cantate nella notte santa (la fotografia in bianconero è del 1977, in quella a colori c’è l’amico Teddy, che ora canta in cielo).

E poi citavo la canzone di Renato Pozzetto:
“Babbo Natale è un geometra che ha comprato la felicità, la porta in giro di qua e di là, la regala a chi non ce l’ha".
Un brano che racconta di un Babbo Natale un po' squinternato e squattrinato che per fare i regali, il cenone e quant’altro si indebita fino al collo, ma rende felici i bambini.

Poi ho ascoltato alla radio una canzone.
È cantata da un certo Tom Walker, ed è una canzone bellissima.
Non conoscendo l’inglese (che egnorant che sò!) la curiosità mi ha portato a cercarla su internet.
Ho cliccato il video, ha quasi  5 milioni di visualizzazioni. Si intitola “Leave a Light on”.
Si vede un ragazzo solo, disperato, su una barca che galleggia nel mare infinito. Non ha più acqua da bere, il sole è accecante. Tra le onde gli appare il viso di una ragazza, ma è solo un’illusione.

Allora sono corso a cercare la traduzione del testo.
E ho pianto come un bambino. Eccola…

“Non appena qualcuno mi ha detto che eri solo
sentivo il problema scorrere tra le tue vene
Ora lo so, ha preso il controllo, ma tieni duro.
È bastata una telefonata senza risposta per capire,
queste sigarette non mi impediranno di chiedermi dove sei
Non mollare, non andare via, resisti!
Se guardi l’orizzonte, c’è una casa sulla collina
come un faro ti guiderà in un posto dove sentirai la pace
dove ti sentirai al sicuro
perché tutti abbiamo fatto degli errori
Se hai perso la tua strada…la retta via

lascerò una luce accesa…

Dimmi cosa ti sta succedendo, cosa ti è passato per la testa
ultimamente cercavi un posto più buio per nasconderti,
va bene, puoi farlo
ma se continui ad abusarne, resterai senza di noi…
Mi rifiuto di perdere un altro amico per la droga
torna a casa, non lasciare che succeda
non andare via

Lascerò una luce accesa…

So che adesso sei allo sbando, ma devi avere coraggio
scappare dalla verità non sistemerà tutto
Sento il tuo dolore, se non sentirai la nostra preghiera
E se perderai la strada lascerò la luce accesa

lascerò la luce accesa
lascerò la luce accesa…”


Il cantante Tom Walker ha cantato questa stupenda canzone dedicata ad un amico che si è perso, nel tentativo di raggiungerlo e di aiutarlo.
E allora, in questi giorni di festa, ho assolutamente bisogno di scrivere un messaggio urgente. Io ho solo queste povere, misere parole.

È un messaggio a una persona lontana.
È come un messaggio dentro una bottiglia, lanciato in un mare in tempesta. Non ho altro modo, credetemi.
È dedicato a una persona alla quale voglio un bene dell’anima. Una persona che mi diceva di leggere volentieri i miei articoli su Vallesabbianews.
Spero che lo faccia ancora.

Spero che adesso mi stia leggendo. Spero.
È una persona meravigliosa, simpatica, generosa, cordiale. Ma che un giorno ha sbagliato. Un dannato giorno si è lasciata andare, è entrata in un tunnel in cui tante altre persone entrano. E cadono. E adesso sento che ha paura di non poter ritornare a vivere, che ha vergogna dei suoi errori. Sento che non ce la fa a riprendere la strada di casa.

Il nome di quella persona è inutile che lo scriva, lo sai che parlo di te. Di te, che qui hai tante persone che ti vogliono bene.
E allora ti dico: tutti abbiamo fatto degli errori. Tutti.
Che senso avrebbe il Natale se fossimo tutti persone che non sbagliano mai? C’è voluto un Dio disceso dalle stelle, un Dio bambino per dirci: coraggio, non disperare, l’amore ci può salvare. Questo bambino è stato accolto dai poveri, dai disperati, da chi non aveva più nulla. Da chi non credeva più in nulla. Da chi non sperava più.

Io sono uno che sbaglia mille volte al giorno
. E dovrei essere l’ultima persona a darti consigli. Ma tu non affondare.
Ricordi? Mi dicevi che si è felici quando si prendono certe cose. Ma poi si crea il vuoto, la voglia di morire.

Ecco, ti prego, non lasciarti andare.
E anche se sei arrivato in fondo, da laggiù c’è sempre la possibilità di rivedere la luce. Qui siamo tutti tristi perché non ci sei.
Fregatene del giudizio della gente, ognuno, come diceva Vasco Rossi, in fondo è perso dentro i fatti suoi. Non aver paura.
Se ti guardi indietro, non tutto è da buttar via.

C’è un sacco d’amore che hai donato. Ci sono persone che ti aspettano. Mi manchi. Ci manchi. Ci manca il tuo sorriso, la tua dolcezza, la tua fragilità.
Se torni, avrai persone pronte a riabbracciarti. Ad aiutarti. La vita è così breve. Aiutaci ad aiutarti. Non aver paura. Ritorna.

Ricomincerai da zero, anzi, da tre.
Sarebbe bello se fosse a Natale. Ma anche se sarà un altro giorno, non importa. Se torni, riaccendi la luce del Natale.

il tuo John, detto maestro John

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