L'ultimo saluto a Gabriella Cantoni
di Cesare Fumana

Saranno celebrati questo giovedì mattina a Gavardo i funerali dell’autrice di versi e di narrazioni dedicati alla sua Gavardo e agli anni dell’infanzia


Dopo una lunga malattia, si è spenta ieri a Gavardo Gabriella Cantoni Bravi, poetessa, autrice di romanzi e di libri di memorie dedicati alla sua Gavardo e agli anni dell’infanzia.

Gabriella Cantoni Bravi era nata a Gavardo nel 1940. Ha vissuto e lavorato a Brescia per oltre trent'anni. Si è laureata tre volte, in Lingue straniere, in Pedagogia e in Psicologia, aveva esercitato per decenni l’attività di insegnante, per poi dedicarsi a quella di psicoterapeuta, con importanti riconoscimenti, anche fuori dall’Italia.

Dal 1990 è ritornata nella terra natia, spostandosi dalla vecchia casa parentale, sita sul fiume Chiese a Gavardo. Figlie, nipoti, marito e generi sono stati il suo mondo, raggruppati in quella grande famiglia nomade che si insegue con amore, si raduna, si stacca e poi ritorna. L'autrice ha tenuto il filo del clan e cercato di recuperare la dolcezza della vecchia famiglia allargata che ha sempre sognato.

La Sardegna, terra amata da sempre, dove lei trascorreva lunghi periodi in solitudine, è stata la sua grande zattera che le ha permesso di navigare senza meta precisa e di attraccare in piccoli paradisi fuori dall'ovvietà del quotidiano e del folclore. Nonostante i quarant'anni di lavoro, come insegnante di lingua e letteratura inglese e successivamente come psicoterapeuta, l'autrice non ha smesso di essere attiva.

Dal 2000 ha iniziato a recuperare un sogno lontano: scrivere per parlare con la gente, per scambiare opinioni e sensazioni, per donarsi alla poesia, racconti di vita ed esperienze vissute sulla pelle. Si è schierata dalla parte di chi soffre, del diverso, dell'umanità piena di piaghe. "In un mondo che vedo sprofondare sempre più spesso nell'indifferenza, posso fare solo questo per sentirmi viva alla mia età: condividere le mie gioie, le mie sensazioni, il mio amore per l'uomo e per la nostra terra con altri, scrivendo storie che spesso sono state vissute davvero".

Nel 2006 la scrittrice si era misurata con il vernacolo, elaborando un’originale forma di prosa dialettale, accompagnata dalla traduzione in italiano, per dar corpo a «Scàmpoi de vita del sècol pasàt»: brevi quadri, flash illuminanti su microstorie del borgo, sui personaggi e sugli scorci caratteristici, ma pure riflessioni, talvolta sorridenti tal’altra più amare, sul tempo che incombe mutando il corso delle cose. Un leitmotiv anche della sua poesia.

Gabriella Cantoni lascia il marito, il pittore Beppe Bravi, e due figlie. Domani, giovedì 14 dicembre, alle 10, le esequie, nella chiesa parrocchiale della «sua» Gavardo.
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