«I vizi dell'anima»
di Redazione

Presso il Polivalente di Idro questo venerdì 15 dicembre la messa in scena dell’opera letteraria il “Secretum” di Francesco Petrarca, nella versione adattata e interpretata dall’attore e regista Alberto Donatelli


ValleFutura, in collaborazione con I.I.S. di Valle Sabbia "G. Perlasca" e Valle Sabbia News, mette in scena per venerdì 15 settembre 2017 ore 20.30 presso il  Polivalente di Idro “I vizi dell’anima”, titolo liberamente tratto dall’opera letteraria il  “Secretum” (Il mio segreto), di Francesco Petrarca, nella versione adattata e interpretata dall’attore e regista Alberto Donatelli.

Il mio segreto è andato in onda nel 2005 in venti puntate all’interno di Radio Tre Suite, in occasione dei settecento anni della nascita del grande letterato. Il commento è stato affidato al filosofo Emanuele Severino che ha analizzato l’opera attualizzandone i contenuti.

Quello che verrà sceneggiato al Polivalente è un sunto di quel programma radiofonico e vedrà la partecipazione straordinaria dello stesso attore ed ideatore Alberto Donatelli, accompagnato per l’occasione al pianoforte da Cecilia Badini del Conservatorio di Brescia.

Iniziato nel 1347 e terminato nel 1354 a Milano il “Secretum” è il resoconto della fase più difficile della vita di Francesco Petrarca, segnata dalla rottura dei rapporti di dipendenza dalla famiglia Colonna, dall’impatto terribile con la grande peste del 1348  e con la morte di Laura e di molti degli amici più cari. Francesco, alle soglie della vecchiaia, ripercorre la propria esperienza di uomo e di scrittore attraverso un suo “doppio”, un suo “alter-ego” (Sant’Agostino) che lo costringe, alla presenza della nuda “Verità” rappresentata da una donna bellissima, come davanti ad uno specchio, a fare i conti con la sua coscienza lacerata.

Nella parte iniziale Agostino, il quale riteneva che “in interiore homine habitat veritas” (nell'intimo dell'uomo risiede la verità), rimprovera a Francesco la debolezza della volontà che gli impedisce di tradurre in atto le sue aspirazioni ad una vita più pura e virtuosa.

Il Santo passa poi in rassegna i sette peccati capitali e si sofferma su quello che più gravemente affligge Francesco: “l’accidia”, una sorta di inerzia morale, di languida debolezza del volere che annulla ogni possibilità di scelta e di azione e getta l’animo in una tristezza perenne.

Agostino invita il Poeta
a meditare sulla realtà della vita al cui vertice sta la cruda certezza della morte e gli indica la miseria della conoscenza umana che porta l’uomo a curarsi più delle cose esteriori che dell’anima. Lacerato ancora dal dubbio, Francesco, dinanzi al giudizio del Santo, nonostante una ossequiosa accondiscendenza, rivela un certo scetticismo nei confronti della verità di fede. Agostino lo incalza di nuovo e lo invita ad imprimere nella memoria quelle stesse sentenze dei classici, da Cicerone  a Quintiliano, che esprimono profonde verità umane.

Agostino passa infine ad esaminare le colpe più gravi del Petrarca:  “l’amore per Laura” e “il desiderio di gloria terrena” che distolgono il pensiero dalle cose eterne. Per Francesco si tratta di inclinazioni innocenti, mentre per il Santo sono le più basse passioni che portano l’uomo ad allontanarsi da Dio. Il dialogo è tutto pervaso da un ansioso bisogno di raggiungere, mediante un lucido esame di coscienza, la pace interiore, ma, quando si conclude, tutte le contraddizioni del Poeta restano aperte.

Nell’opera il “Secretum” la Verità, onnipresente, resta muta. Trattasi in definitiva di un’opera profondamente contemporanea con la quale il grande Poeta anticipa di 700 anni, o posticipa di secoli, la crisi esistenziale dell’uomo di oggi o di ieri o di sempre che si interroga  sul senso della vita.
La serata sarà preceduta da un breve commento di Luciano Pace – filosofo, insegnante e apprezzato animatore in Valle Sabbia di una scuola di filosofia – che aiuterà il pubblico a disporsi per la comprensione del testo.

A sottolineare la rilevanza dell’evento culturale è sceso direttamente in campo il direttore scolastico del Iis “Perlasca” Antonio Butturini che, oltre a fare gli onori di casa, ha ritenuto doveroso mandare un invito speciale di partecipazione a tutti gli studenti del Perlasca ed ai loro genitori.  Monia Cargnoni, insegnante e referente sul territorio per conto dell’istituto, avrà invece il compito di coordinare la ricca serata.

Ovviamente l’invito è rivolto a tutta la popolazione secondo la migliore tradizione di integrazione tra scuola e territorio che in questi anni ha fatto dell’Istituto “Perlasca” l’interlocutore per eccellenza della realtà culturale valsabbina. 
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