«Quinonsitocca», lotta agli abusi infantili
di Federica Ciampone

Le quattro scuole dell’infanzia gavardesi hanno aderito al progetto che aiuta le famiglie ad avviare i più piccoli a una corretta conoscenza del proprio corpo e delle sue caratteristiche nell’ottica della prevenzione degli abusi


La tematica è tristemente attuale. Anche oggi, almeno un bambino su cinque in Europa è vittima di abusi; dalle indagini risulta inoltre che nell’80% dei casi a compiere l’abuso è una persona di cui il bambino si fida. 
 
A Gavardo ha fatto il suo ingresso in tutte le scuole materne un progetto denominato «La regola del Quinonsitocca», declinazione italiana dell’iniziativa ideata da un’équipe del Consiglio d’Europa con l’idea di trattare questo tema così importante e delicato fin dai primi anni di vita dei bambini.
 
Il progetto ha coinvolto insegnanti, genitori e alunni della Giovanni Quarena, della parrocchiale Don Bosco e delle scuole di Sopraponte e Soprazocco, con varie finalità: promuovere nei bimbi una corretta conoscenza del corpo, aiutarli ad allontanarsi dalle situazioni di disagio e/o pericolo e ad identificare persone fidate a cui rivolgersi e poter chiedere aiuto in caso di bisogno.
 
La prima fase del progetto, curato dalla psicologa e psicoterapeuta gavardese Alessandra Braga, prevedeva un percorso formativo per insegnanti e genitori basato sulla lettura di un testo fornito dal Consiglio d’Europa, «Kiko e la mano»; contemporaneamente i bambini sono stati coinvolti in un laboratorio volto a scoprire, attraverso giochi e racconti, com’è fatto il proprio corpo e quali sono le sue caratteristiche, rendendoli più consapevoli e, di conseguenza, più capaci di difendersi. 

Durante gli incontri viene regolarmente distribuito materiale che i bimbi possono portare a casa e riportare poi a scuola: un gesto concreto ma allo stesso tempo simbolico, che rimarca la centralità della famiglia e degli insegnanti nell’affrontare questo tema così delicato. 
 
 
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