«A proposito della mafia, dei cittadini, dello Stato»
di Davide Vedovelli

Questo mercoledì, 29 novembre, a Sabbio Chiese Nando dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, parlerà di mafia, cittadini e Stato all’interno della rassegna teatrale valsabbina “Altri Sguardi”


Sarà Nando dalla Chiesa a parlarci di mafia, Stato e cittadini questo mercoledì, 29 novembre, a Sabbio Chiese, appuntamento che si inserisce nella rassegna “Altri Sguardi – Teatro in Val Sabbia”.
 
Una serata in cui il figlio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa racconta, per andare oltre il mistero e al di là della retorica e illuminare il nostro presente, gli anni in cui le stragi ordite dalla mafia palermitana furono frutto di una logica lineare, furono “stragi semplici”, figlie dell’incubo che i giudici più odiati da Cosa Nostra potessero guidare una struttura nazionale di indagini e colpire i crescenti rapporti tra gruppi imprenditoriali d’avventura e capitalismo mafioso, tra mafia e appalti, tra criminalità finanziaria e complicità politiche.
 
Nando, figlio secondogenito del generale Carlo Alberto dalla Chiesa e della sua prima moglie Dora Fabbo, è fratello della conduttrice televisiva Rita e della giornalista Simona. Si è laureato in economia e commercio ed è professore ordinario di Sociologia della criminalità organizzata, Gestione e comunicazione d'impresa e Sociologia dell'organizzazione presso l'Università degli Studi di Milano. È inoltre presidente onorario di Libera, l'associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti.
 
Il 2 dicembre 1985 fonda e guida a Milano Società civile, movimento d’opinione di cento persone, tra le quali il giudice Gherardo Colombo, il sociologo Alberto Martinelli, padre David Maria Turoldo, l'economista Paolo Brera, i giornalisti Giampaolo Pansa, Paolo Murialdi e Carla Stampa, lo scrittore Corrado Stajano, l'avvocato Raffaella Lanzillo e il portiere del Milan Giuliano Terraneo.
 
Il 23 ottobre 1998, giorno in cui il governo D'Alema I si presenta alla Camera per la fiducia, dalla Chiesa esprime la sua astensione. Dichiara: «Il decisivo ingresso nella nuova maggioranza del partito del senatore Francesco Cossiga evoca alla mia memoria persone, fatti e circostanze che hanno inciso in misura profondissima sulla mia identità e sulla mia vita», alludendo a responsabilità politiche avute dal senatore nella vicenda del padre, il 3 settembre 1982, allora prefetto di Palermo.
 
Il 7 dicembre 2013 ha ricevuto l'Ambrogino d'Oro di Milano per la sua attività accademica. Si legge infatti nelle motivazioni: “Sociologo e scrittore, è il fondatore in Italia della maggiore scuola accademica in materia di criminalità organizzata: ha creato a Milano, nell'Università degli Studi, un centro di alta specializzazione che coniuga i saperi sociologici, giuridici, mediatici e forma specialisti in grado di operare nel contrasto alle mafie nei più diversi contesti internazionali. Uomo delle istituzioni, consigliere comunale e parlamentare, ha costruito un percorso scientifico e di impegno civile che fa onore a Milano come presidio di legalità e di democrazia”.
 
Dal gennaio 2015 ha iniziato una collaborazione con l'università Humboldt di Berlino per tenere corsi annuali intensivi sul fenomeno mafioso. Dal 2015 insegna anche Sociologia e Metodi di educazione alla legalità e Organizzazioni Criminali Globali. Dal luglio 2015 è direttore della Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata.
 
Appuntamento quindi  a mercoledì 29 novembre, ore 20.30, presso il Cinema Teatro La Rocca - Piazzale Paolo VI a Sabbio Chiese. Ingresso gratuito.
 
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