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di red.

Violenza maschile contro le donne, una pratica odiosa perseguibile per legge. In Lombardia è attiva una rete di centri antiviolenza, con l’ente Regione schierato in prima linea


Uscire dalla violenza spesso perpetrata fra le mura di casa e quindi “invisibile” all’esterno è possibile, grazie ad una rete di centri antiviolenza che offre gratuitamente alle donne assistenza psicologica e legale, accoglienza e ospitalità.

E siccome molte volte il legame con un uomo violento è difficile da sciogliere anche a causa di una dipendenza di tipo economico, è disponibile anche un servizio di orientamento al lavoro.
Su richiesta è quasi sempre disponibile anche la mediazione linguistico-culturale.

Alle donne, da Regione Lombardia, arriva dunque l’invito a non subire più la relazione con un uomo violento, che può arrivare anche a mettere in pericolo la loro vita, oltre che creare traumi spesso indelebili a livello emotivo, relazionale e psicologico nei figli.

Regione Lombardia ha definito da tempo un piano antiviolenza e le linee d’azione si collocano nell’ambito delle politiche di parità.
Da una parte mirano a prevenire il fenomeno della violenza maschile contro le donne e favorirne l’emersione; dall’altra ad accogliere, sostenere, proteggere le donne che hanno subito violenza ed accompagnarle all’autonomia.

Fra le azioni previste ci sono le campagne di informazione e di sensibilizzazione, la formazione per consolidare le competenze, l’assistenza e il sostegno alle donne vittime di violenza e il monitoraggio del fenomeno della violenza contro le donne.

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