Nuove uscite per due band emergenti
di Alfredo Cadenelli

Quello di giovedģ scorso alla Nave di Harlock a Brescia č stato, per dirla con gergo dā€™oltremanica, un “double release party”, una doppia festa in occasione dellā€™uscita di due dischi di giovani band emergenti del panorama valsabbino-lacustre.

Quello di giovedƬ scorso alla Nave di Harlock a Brescia ĆØ stato, per dirla con gergo dā€™oltremanica, un ā€œdouble release partyā€, una doppia festa in occasione dellā€™uscita di due dischi di giovani band emergenti del panorama valsabbino-lacustre.

Low Freqency Club e The Oranges i gruppi in questione: i loro nuovi album, omonimo quello dei primi, ā€œHit the centreā€ il titolo della fatica dei secondi, sono disponibili dal 7 marzo e sono stati appunto presentati nel club bresciano allā€™interno del Parco Ducos.

Ambedue i dischi sono stati registrati e mixati da Marco Caldera, che si ĆØ occupato anche della loro produzione, promozione e distribuzione, attraverso lā€™etichetta Polka Dots, sita a RoĆ© Volciano e di cui Marco ĆØ fondatore e co-titolare insieme a Fausto Zanardelli.

Sul palco del locale bresciano i due gruppi hanno proposto i propri brani in due live divertenti e decisamente energici, davanti ad un pubblico numeroso, attento e incline allā€™oscillamento perpetuo (e come restarne esenti!).

Ad aprire le danze i The Oranges, terzetto desenzanese dā€™origine ma decisamente esterofilo per attitudine ed influenze: Nico (voce e chitarra), Zak (basso e voce) e Mark (batteria) propongono un garageā€˜n roll scanzonato, che affonda le proprie radici tanto nel pop-rock quanto nella psichedelƬa, nel punk della prima ora e nelle nuove proposte musicali di quei numerosi gruppi che, forse emuli dei fantastici baronetti, fanno precedere alle loro generalitĆ  anagrafiche il determinativo inglese ā€œTheā€.

Una miscela esplosiva, fatta di brani schietti e denzerecci, che acquisiscono notevole efficacia nella riproposizione dal vivo, anche grazie allo stralunato aplomb dei tre musicanti.

Ad imbracciare gli strumenti dopo di loro, i Low Frequency Club, terzetto composto da Giorgi e Bonito rispettivamente al basso e alla batteria, giovani musicisti di Gavardo giĆ  membri di svariati gruppi del circondario, e il bresciano Yoky, che completa il sound della band con chitarra e tastiere.

La formazione, con allā€™attivo giĆ  un demo e un ep (Emotional Phunk, edito nel 2006 sempre da Polka Dots), cosƬ si presenta sulla sua pagina myspace: ā€œLa bandā€¦affonda le sue radici nei classici del funk e della dance e riesce a far convivere le chitarre taglienti di James Brown con i suoni electro alla Jamiroquai e Prodigy, in una miscela che ha tra i suoi ingredienti anche drumā€™nā€™bass, lounge e acid jazz. Col passare del tempoā€¦ la componente elettronica ha preso sempre piĆ¹ spazio, arricchendo il soundā€¦ di maggiore personalitĆ .ā€

Il pubblico della Nave sembra aver apprezzato parecchio ambedue i gruppi, dimostrando ancora una volta che i ā€œpienoniā€ e gli ā€œeventiā€ non sono sempre e solo appannaggio dei ā€œgrandi nomiā€, ma anche di nuove ed interessanti proposte: The Oranges e Low Frequency Club ne sono la prova provata (o conclusione incarnata).

Per maggiori informazioni:
www.myspace.com/polkadotslabel
www.myspace.com/theorangesgroup
www.myspace.com/LOWFREQCLUB

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