Arte veramente rara, stupenda & miracolosa
di Ubaldo Vallini

Questo sabato a Sabbio Chiese, un'importante giornata di studi, per riscoprire oltre le ben note capacità artigianali dei nostri avi, una nuova identità dei valsabbini



«Non si tratta di pochi casi isolati: Sabbio Chiese può vantare di aver dato i natali ad almeno 20 famiglie di stampatori che una dopo l’altra, a partire dai Nicolini, dalla seconda metà del XV secolo raggiunsero Venezia e di lì si spostarono in tutta Italia e nel resto d’Europa».

Così il professor Alfredo Bonomi, nel presentare la giornata di studi dell’11 novembre, che Sabbio Chiese dedica proprio al libro antico, dal titolo “Arte veramente rara, stupenda & miracolosa”.

«Siamo abituati a parlare dell’ingegno dei valsabbini riferendoci all’arte di piegare i metalli, qui stiamo esplorando una nuova peculiarità del DNA valligiano – ha aggiunto -, quello legato al mondo della stampa, che richiedeva non solo abilità artigianali, ma anche la conoscenza delle lingue, delle norme e censure che all’epoca potevano costare la testa, oltre a scaltrezza e coraggio dal punto di vista commerciale. Gli stampatori erano grandi personalità e per questo erano cari ai letterati, che si contendevano i migliori».

Trent’anni fa l’amministrazione comunale di Vobarno acquistò i primi 50 preziosi volumi, dando il via ad una rincorsa che ne ha portati in valle circa 200, molti in case private, una trentina in municipio a Sabbio.
E proprio qui, dove della scoperta di Gutemberg più che altrove ne hanno fatto un’arte, ecco l’idea di costituire un museo del libro antico.

«Non una collezione come ce ne sono altre, ma un museo moderno, interattivo e capace di proposte didattiche. Sarà il primo del genere in Lombardia» ha detto Michela Valotti, coordinatrice le Sistema museale della Valle Sabbia che con Alfredo Bonomi, Ennio Ferraglio direttore della Queriniana, Elena Deledda presidente dell’ateneo di Salò, l’assessore sabbiense alla Cultura Claudio Ferremi ed il bibliofilo Flavio Richiedei, fa parte del gruppo di lavoro impegnato con questo obiettivo.

«E’ tempo di valorizzare questi nostri trascorsi – ha detto il sindaco di Sabbio Onorio Luscia -. Sono il nostro patrimonio e lo sono anche per la Valsabbia e per la provincia».

Al museo, Sabbio ci sta arrivando per gradi... decennali:
«Nel 2002 abbiamo dato alle stampe con Grafo il volume curato da E.Sandal sulla famiglia Nicolini, nel 2012 abbiamo allestito in Rocca una mostra coi libri antichi in nostro possesso, stampati fra il 1520 e il 1610, con relativo catalogo - ha detto Claudio Ferremi -. Poi abbiamo accelerato i tempi fino ad arrivare a questa giornata di studi».

Insomma, l’idea accarezzata anche in municipio è che il nuovo museo possa essere aperto a settembre del 2022, per le prossime Decennali in onore della Madonna della Rocca.

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