L'arte di Modesto Bolzoli
di Redazione

A poco più di un anno dalla scomparsa, Vestone omaggia l’eclettico artista-artigiano vestonese con una mostra dedicata alle sue opere


Sarà inaugurata sabato 4 novembre la mostra “Opere”, dedicata ai lavori artistici di Modesto Bolzoli.

La rassegna, voluta dalla famiglia e dagli amici per ricordare l’eclettico artista-artigiano vestonese a poco più di un anno dalla scomparsa, sarà ospitata negli ampi spazi espositivi dell’Associazione artistico culturale «Via Glisenti 43».

La mostra curata da Paolo Perotti propone, oltre ad una tarsia in legno, una ventina di opere pittoriche dell'ultimo periodo, quello della piena maturità, e alcune tele degli esordi, in aggiunta a un ricco ventaglio di ceramiche Raku. Affiancano questi lavori artistici alcuni raccoglitori che compongono il prezioso erbario, al quale Modesto si era dedicato con entusiasmo e passione per oltre un ventennio attraverso la raccolta e la catalogazione della flora sabbina.

L’apertura della mostra è fissata per le ore 17 con un intervento di Giancarlo Marchesi, che renderà omaggio alla figura e all’opera di questo artista che ha profondamente amato la sua terra, come emerge da ogni suo lavoro tanto di carattere artistico quanto artigianale.

Per l’occasione Marcella Amigoni, critico d’arte, ha dedicato a Modesto Bolzoli una interessante scheda che proponiamo in anteprima ai lettori di Vallesabbianews:

«Nomen omen: la locuzione latina che indica l’antica credenza che nel nome di un individuo sia indicato il suo carattere si ben confà alla personalità artistica di Modesto Bolzoli: questa mostra personale è infatti un’occasione più unica che rara di vedere le opere di Modesto, che raramente in passato sono state esposte al pubblico per volere dell’artista, esplicitando appunto con questo atteggiamento la propria modestia personale, ma anche il totale disinteresse per il mercato dell’arte o il giudizio altrui. Modesto ha lavorato tutta la vita alle sue opere solo per sé stesso, senza mai sentire la necessità di mostrarsi ad un pubblico, ma con l’impellenza di sperimentare, scoprire e indagare la natura e le sue forme attraverso l’arte. 

Nei dipinti le tecniche utilizzate sono molteplici, tutte indirizzate verso una tendenza fortemente materica: non è insolito, infatti, individuare all’interno di un suo quadro l’utilizzo di smalti pastosi e brillanti, accostati all’acrilico e a impasti sabbiosi. I soggetti rappresentati, di natura pseudo-cubista, sono spesso costituiti dalla compenetrazione di forme piane, che accostate fra loro disegnano silhouette di personaggi che paiono usciti dal mondo delle fiabe e nuotano in un mare di azzurro e di verde acqua. 

Una menzione particolare meritano le ceramiche Raku, vasi e ciotole di grande raffinatezza, realizzati con questa tecnica millenaria di origine giapponese. Per realizzarli, l’artista, aveva addirittura costruito un forno ad hoc per la cottura, in modo da aver sotto controllo ogni passaggio che portava alla realizzazione del manufatto: una volta cotta, la ceramica, assumeva colori diversi da quelli applicati in fase di decorazione e questo “effetto sorpresa” era ciò che spingeva l’autore a continuare la sua sperimentazione nell’ambito del Raku. 

I soggetti decorativi applicati alle ceramiche sono spesso desunti dal mondo naturale, a cui Modesto era fortemente legato, come mostrano le sue fotografie naturalistiche (donate dalla famiglia al Comune di Vestone) e la realizzazione di un erbario che raccoglie moltissime specie di piante presenti nella zona delle Prealpi. Questi lavori dimostrano con quanta cura e dedizione Modesto si applicasse ai suoi progetti, lavorandoci per anni, e creando delle vere e proprie collezioni.

Seppure Modesto non avesse mai avuto l’impellenza di mostrare i suoi lavori e la sua maestria nella realizzazione artistica, questa mostra vuole essere un omaggio alla sua persona e alla sua bravura: tutti ricordano il restauratore di mobili antichi, con il suo laboratorio in una via del paese di Vestone. In pochi invece conoscono la sua produzione pittorica e artigianale, che merita senz’altro di essere ammirata».


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