La rampa della discordia
di Ubaldo Vallini

Da tre anni a Gavardo esiste una gigantesca rampa per l'allenamento sugli skateboard, ma farebbe troppo rumore, anche se nessuno l'ha mai misurato. E col "cambio" del sindaco sono in arrivo nuove limitazioni



Le rotelle dello skate che premono sul legno fanno più rumore delle fucilate.
Ad affermarlo a Gavardo, dove accanto al poligono di tiro un ragazzo si è costruito una struttura per allenarsi, non sono misurazioni ufficiali, ma sarebbe il poco obiettivo fastidio provato da un vicino.

Il giovane skateborder si chiama Federico Chiodi, ha 24 anni e con l’aiuto di papà Alfredo e del fratellone Mattia, su un terreno di proprietà della famiglia, nel corso dell’estate di tre anni fa ha costruito un grande “halfpipe”, una di quelle rampe a sezione paraboidale che viene utilizzata per sperimentare trick.

Una struttura alta 4, larga 6,5 e lunga 13 metri.

Per trovarne un’altra così grande, in legno, bisogna andare fino a Roma.
Federico l’ha voluta perché lo skateboard è tutta la sua vita: si allena fin da piccolo ed è diventato tanto bravo da partecipare a “contest” di livello nazionale, che a volte gli capita di vincere.

Quest’anno si è laureato in Scienze motorie a Verona con una tesi, manco a dirlo, sull’attrezzo che gli permette evoluzioni davvero fuori dal comune.
«Mi sarebbe piaciuto coinvolgere altri ragazzi come me che sono appassionati di questo sport e che ultimamente non sanno proprio dove andare a praticarlo, se non per strada ed in modo pericoloso, a volte poco rispettoso degli arredi urbani – ci dice -. Invece dopo qualche mese sono stato oggetto di un’ordinanza del Comune che mi imponeva di utilizzare la mia struttura solo per quattro ore due giorni la settimana. Deluso, ho dovuto accettare e sono riuscito ad ottenere due ore per tre giorni a settimana e che questi giorni non fossero fissi, perché in caso di pioggia avrei perso la possibilità di allenarmi».

Così fino a qualche mese fa.
Quando il sindaco gavardese ha abbandonato la scena, infatti, il vicino è tornato alla carica ed ha ottenuto dal vicesindaco una nuova ordinanza: due giorni fissi. «Anzi no – ci dice Federico -, sembrerebbe disposto a concederne uno fisso e l’altro no. Ma a voi sembra possibile una cosa del genere? Anche perché prima di imporre questo genere di limitazioni bisognerebbe almeno che fossero fatte misurazioni oggettive del rumore, non vi pare?».

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