«Non c'è più tempo da perdere»
di red.

In merito alle vicende legate al funzionamento della Fondazione vobarnese, il gruppo consiliare di minoranza "Insieme per Vobarno" ci scrive, auspicando con l'elezione di un nuovo presidente una veloce soluzione ai problemi già segnalati



Ecco la lettera:

Con le dimissioni del Presidente speriamo si sia conclusa la turbolenza attorno al CdA della Fondazione.
Ora tocca ancora al Sindaco, a chiusura del nuovo bando, indicare il quinto componente del CdA, da cui poi scaturirà il nuovo Presidente.

Dopo due ricambi in poco tempo, non si può sbagliare nuovamente.
Consapevoli che toccherà alla maggioranza individuarne la figura, una delle caratteristiche che questa dovrà avere è la capacità di confronto con l'amministrazione, che non vuol dire ledere l'autonomia della Fondazione, concetto stra-abusato dal dimissionario Presidente, bensì condividere le scelte per il bene degli ospiti. Soprattutto perché i problemi emersi in queste settimane denunciano responsabilità nella gestione ben individuate.

La direzione duale (Presidente e Direttore) non ha funzionato perchè ha avuto gli occhi puntati più sull'esterno (Consorzio e Farfalle), che non alle situazioni interne; da qui è scaturita una conflittualità all'interno del Cda e nei rapporti col personale, con parte del volontariato e con parte dei parenti.

Saltato il coperchio, ora si delineano meglio le problematiche e le responsabilità: altro che posizione strumentale la nostra, altro che turn-over fisiologico del personale...

Adesso non c'è più tempo da perdere e chiunque sia il nuovo Presidente deve partire dalla situazione interna per recuperare rapidamente un clima di fiducia e di coinvolgimento di tutti gli attori presenti. Bisogna recuperare il personale infermieristico e medico che ha abbandonato la nave, riconoscendo giustamente il lavoro e la professionalità dei singoli operatori.

Per fare ciò, il nuovo CdA dovrà usare autorevolezza e presenza costante, fissare in modo netto i ruoli, distinguendo le funzioni amministrative dalle funzioni sanitarie, come avviene in tante altre fondazioni, e recuperare collegialità e fiducia.
Non sarà facile, perché il malcontento ci risulta essere alto, però bisogna provarci dando subito  alcuni segnali forti che facciano cambiare registro.

Analogamente, sarà importante confrontarsi sugli obbiettivi e sul futuro con il volontariato e con i parenti degli ospiti, ai quali suggeriremmo di costituire un comitato, una rappresentanza, che possa dialogare col Consiglio di Amministrazione in modo più snello.

La battaglia che come gruppo consiliare abbiamo portato avanti, speriamo dia frutti in tempi brevi; al centro della nostra iniziativa c'è stato, sempre e solo, il bene degli ospiti e il buon nome che la Fondazione si è costruita negli anni col lavoro sodo di tanti uomini e donne.

Non abbiamo guardato agli interessi di bottega, ci siamo buttati a capo fitto da subito, appena abbiamo capito la pericolosità della situazione.
Proprio per questo, non abbasseremo la guardia e, per il bene della Fondazione e della comunità vobarnese, continueremo a dare il nostro contributo critico ma propositivo, per aiutare il nuovo Presidente e CdA a risalire la china e riportare la Fondazione al ruolo che le spetta.

Il Gruppo consiliare "Insieme per Vobarno".


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