«El pà del Venerdé Sant»
di c.f.

Sar rievocata questa mattina a Serle l’antica tradizione del “P del Venerd Sant”. Nella casa museo di don Pietro Boifava, precisamente nel “lc”, ovvero il cortile, il parroco benedir il pane e le candele per ogni famiglia del paese.

Sarà rievocata questa mattina a Serle l’antica tradizione del “Pà del Venerdé Sant”. Nella casa museo di don Pietro Boifava, precisamente nel “löc”, ovvero il cortile, il parroco di don Italo Gorni benedirà il pane e le candele che gli abitanti del paese porteranno nelle loro case. Questa usanza viene tramandata da secoli, da quando un facoltoso mercante del paese, tal Girolamo Tonolini, vissuto nella prima metà del Seicento, fece un lascito affinché ogni famiglia serlese ricevesse almeno una volta l’anno un pane per il sostentamento e una candela per l’illuminazione. Due figuranti in abiti del seicento porteranno la cesta del pane e le candele. I due elementi assumono anche un significato religioso in corrispondenza delle feste pasquali.

Questa tradizione è particolarmente sentita da tutti gli abitanti del paese che numerosi partecipano a questa significativa cerimonia per ricevere il duplice dono. A tal punto che vi sono alcuni che mantengono la residenza apposta per poter ricevere il pane del Venerdì Santo, che anticamente veniva spezzato alle tre del pomeriggio, nel momento in cui la Chiesa ricorda la morte di Cristo in croce, e conservato fino alla domenica per consumarlo con il pranzo di Pasqua. Per gli abitanti della frazione Castello, quella più periferica e con un dialetto più bassaiolo che serlese, è stato coniato addirittura un proverbio: “Son di Castello e me ne vanto, son di Serle solo il Venerdì Santo”.

Tutte le fornerie del paese contribuiscono a fornire il pane per questa festa, mentre le candele sono offerte dal Comune. Questa antica tradizione si è perpetuata nei secoli, con un’unica eccezione in due anni durante la seconda guerra mondiale, per la scarsità della materia prima. Alla cerimonia sarà presente il sindaco Gianluigi Zanola e Noris Ragnoli in rappresentanza della Pro loco, organizzatrice dell’evento.
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