Madre!
di Elena Ferremi

Una giovane moglie, un poeta in cerca di ispirazione, una casa immersa nel verde. Mentre lei restaura amorevolmente la villa, precedentemente distrutta da un incendio, lui cerca disperatamente un'ispirazione che non arriva


L'arrivo di ospiti inattesi profanerà irrimediabilmente l'intimità della loro casa.
Terribilmente angosciante, amabilmente snervante, dolcemente disturbante.

L'opera di Aronofsky si colloca in un genere drammatico che sfocia nel surrealismo. L'allegoria e la metafora regnano sin dalle prime scene, rendendolo un film deliziosamente morboso e opprimente.

Lui, sfacciatamente egoista e concentrato solo su se stesso, non si accorge della sofferenza della moglie, che utilizza ogni sua energia per restaurare la casa, al solo scopo di renderlo felice.

Incredibilmente convincente l'interpretazione della Lawrence, che trasuda il senso di ansia, proprio di quest'opera.
Non si può dire lo stesso di Bardem, che, seppur protagonista, resta nell'ombra di lei.

Dopo il Cigno Nero, costellato da inquietanti metafore psicoanalitiche, con il quale ottenne un discreto risultato, con Madre! Aronofsky compie un salto di qualità: la simbologia è concreta, quasi religiosa e fanatica.

Fanno da sfondo e completano il tutto i rumori della casa, a tratti invadenti, che la rendono parte integrante della realtà, quasi fosse realmente in vita.

REGIA: Darren Aronofsky
ANNO: 2017 (nelle sale italiane dal 28 settembre)
CAST: Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris, Michelle Pfeiffer.
GENERE: drammatico, mistero.
DURATA: 104 minuti
GIUDIZIO: ■■■½

Il trailer:



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