Stretta della Luina: «famola strana»
di Raffaele Vezzola

Per il 23 di settembre era prevista l'uscita d'arrampicata alla Stretta della Luina. Molti dei nostri ragazzi avevano già percorso la ferrata con i propri genitori... Per cambiare, dovevamo farla in modo diverso, strano... Allora perché non farla in notturna?


Appena Claudio propone l'idea anche io mi faccio subito contagiare: al buio, in una forra con il muggire dell'acqua a rimbombare sulle pareti verticali pochi l'hanno mai provata. Via subito ad organizzare a testa bassa. Per fortuna quando il programma era già pronto, voci responsabili e avvedute, mi fanno notare che quasi nessuno dei piccoli del gruppo base ha mai calzato un imbrago e neppure percorso una ferrata.
Ci siamo resi conto di fare il passo più lungo della gamba e abbiamo rivisto un poco la tabella di marcia.

Ritrovo alle ore 15 per i 33 ragazzi del gruppo Avanzato per la "sverniciatura" delle nuove attrezzature da pochi giorni acquistate dal Cai con il contributo di alcuni sponsor. Bardati e verificati ci siamo subito arrampicati su di una ferrata che corre alta sopra il torrente prendendo confidenza con le attrezzature che garantiscono la sicurezza del procedere. Nel frattempo ecco arrivare i 25 ragazzi del gruppo base che vedendo i compagni più grandi appesi alla roccia smorzano un poco di tono le voci che preannunciavano il loro arrivo.
Tocca a loro entrare per primi nella Stretta della Luina.

Nessuno è obbligato a fare ciò che non si sente, ma solo pochi si sottraggono alla vestizione che viene eseguita con scrupolo, dai ragazzi più grandi.
All'imbocco della via ferrata, ogni ragazzo del gruppo base viene affidato ad un compagno più grande dell'avanzato che vigilerà sulla progressione lungo la Stretta, tutti guidati e sorvegliati dagli accompagnatori adulti del Cai.

I primi passi lungo la forra sono silenziosi e guardinghi per poi, verificata la capacità di ognuno, lasciare spazio a voci e grida di soddisfazione cadenzati dal clicchettio dei moschettoni.
Dopo un'ora e mezza circa sbuchiamo dalla forra grondante di acqua a raggiungere i compagni che hanno preferito evitare la forra seguendo il sentiero.

A questo punto salutiamo i ragazzi più piccoli che saliranno al rifugio Paradiso e veloci, recuperati gli attrezzi, ci riportiamo all'imbocco della forra per mantenere la promessa di una "Stretta della Luina by night".
Il buio ci coglie dopo circa 15 minuti dall'ingresso della ferrata, accendiamo le pile frontali e l'oscurità si illumina di strane, azzurre forme che danzano sulle corde metalliche. La "stiamo facendo strana" la nostra Stretta della Luina noi giovani alpinisti del Cai Vestone.

La stanchezza della ripetizione si palesa e quando recuperato il sentiero in uscita è desiderato il sederci a terra e recuperare dagli zaini i panini della nostra cena.
La fame già da tempo bussava ma nessuno di noi le prestava ascolto, tanto era l'attenzione e il godere del progredire lungo la ferrata.
Alle 21, puntuali, abbiamo recuperato il parcheggio e le famiglie che ci riportano a casa.

Bravi tutti, coloro che hanno percorso la forra, quelli che ancora non pronti hanno scelto, responsabili di percorrere il sentiero e, un enorme bravo ai ragazzi che hanno accudito con pazienza e competenza i compagni più piccoli.
Sono orgoglioso del gruppo di giovani alpinisti che stanno crescendo nel Cai Vestone, riconosco in molti di loro maturità e consapevolezza del loro "diventare adulti", è un piacere andare in montagna con questo Gruppo di ragazzi.

Alla prossima!
Raffaele
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