Dagli Alpini la richiesta di un Servizio civile per i giovani
di c.f.

Un saluto a tratti commosso quello pronunciato all’Adunata a San Felice dal presidente Micoli, che si appresta all’inizio del prossimo anno a lasciare la guida della “Monte Suello”


Sono sempre molto pregnanti
gli interventi pubblici del presidente della “Monte Suello” Romano Micoli, e anche stavolta è stato capace di mandare un messaggio forte e chiaro su quello che pensano gli Alpini.

Per questa Adunata il messaggio
era una precisa richiesta alla politica perché venga ripristinato un Servizio civile obbligatorio per i giovani, ribadendo un appello di cui si è fatta da tempo portavoce l’Ana.

«In un Paese che sta perdendo i propri valori,
la propria memoria, le proprie tradizioni e, purtroppo, a volte, anche la propria dignità – ha detto Micoli –, oggi qui voi, assieme ad altre associazioni ed a tanta gente per bene, rappresentate un'Italia credibile, un'Italia pulita, un'Italia solidale che ancora crede nei suoi valori e nella sua storia. In virtù di questo quindi, in un dispendio di diritti non sempre condivisi, noi Alpini chiediamo di poterne esercitare almeno uno, e cioè quello di poter adempiere ai doveri che ci indica la Costituzione».

Entrando poi nello specifico,
ha così proseguito: «Abbiamo sfilato recando uno striscione che riporta “Date ai nostri giovani la possibilità di servire il proprio Paese”; è questa una delle nostre aspirazioni ed è anche uno dei temi della nostra Adunata. Non sarà certamente una delle necessità più impellenti per il nostro Paese, ma noi vogliamo aiutare i nostri giovani e vogliamo dare loro la possibilità di vivere quelle esperienze e quei valori che noi abbiamo vissuto, ripristinando un servizio obbligatorio, limitato nel tempo, e basato principalmente su principi e attività di carattere civile e ambientale. In merito è tempo che alle tante, troppe parole, ci sia qualche riscontro positivo. Noi non demorderemo nella nostra richiesta contando anche sul supporto di quelle Autorità pubbliche più vicine al territorio, più vicine alla gente comune. Il nostro Paese ne ha bisogno per potersi riprendere e ne ha bisogno la nostra Associazione per contare su un futuro più certo e per non disperdere quel patrimonio valoriale fin qui accumulato».

Nel pronunciare il suo discorso, non sono mancati alcuni momenti di commozione. Come aveva annunciato poco prima dell’intervento lo speaker Angelo D’Acunto, che ha guidato con la consueta maestria la cerimonia, questa per Micoli era l’ultima Adunata nelle vesti di presidente della “Monte Suello”. Dopo tre mandati e nove anni di impegno costante, ha deciso, infatti, per l’inizio del prossimo anno, di non ricandidarsi e di lasciare ad altri la guida dell’associazione delle Penne nere Valsabbine e Gardesane.

Per questo è stato ancora più sentito l’applauso tributatogli dai “suoi” Alpini.
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