Un passo indietro sulle «Farfalle»
di red.

Anche il CdA della rsa vobarnese Irene Rubini Falck, come già aveva annunciato il sindaco Beppe Lancini, boccia la decisione del presidente di investire ingenti somme sulla Casa Albergo di Manerba. Distribuita in queste ore una nota della minoranza consigliare



La decisione presa da Alessandro Salvadori, nuovo presidente della Fondazione Irene Rubini Falck, di assumere la gestione della Casa Albergo Le Farfalle di Manerba, investendo 65 mila euro l'anno per nove anni, aveva provocato una sollevazione popolare a Vobarno.

Fondi quelli considerati "vobarnesi" che sarebbero stato utilizzati non per migliorare il servizio nella rsa di Vobarno, ma per operazioni fiori dal paese. Non era mai successo prima.

Contro questa decisione aveva preso posizione persino parte della giunta comunale, chiedendo al sindaco Lancini, che Salvadori per statuto l'aveva da poco nominato, di tornare sui suoi passi.

Non era però un rimedio scontato: una volta composto il CdA della Irene Rubini Falck, questo ha potere decisionale indipendentemente.
Ecco dunque la necessità che la "marcia indietro" fosse innestata dal Consiglio stesso, così come è recentemente avvenuto.

Su questa vicenda, la minoranza consiliare Insieme per Vobarno, ha voluto dire la sua, con una nota che viene distribuita in queste ore.
Eccola.

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FINALMENTE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE FALCK HA VOTATO A MAGGIORANZA LA RINUNCIA A INTERVENIRE NELLA CASA ALBERGO DI MANERBA.

Dopo le nostre denunce e pressioni sulla giunta comunale in merito a quanto stava decidendo a maggioranza il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo, e cioè l'acquisizione della casa albergo di Manerba, finalmente il 6 settembre lo stesso con voto a maggioranza accettava di rinunciare all'operazione.

C'è voluta la nostra tenacia e quella della componente il C.dA Catia Turrini, i numerosi esposti agli organismi di controllo perché la giunta si rendesse conto della validità della nostra posizione e intervenisse sul Presidente Salvadori con lettera ufficiale chiedendogli il passo indietro.
Dopo tentennamenti e tentativi di resistenza finalmente la scelta al termine di una riunione tesa.

I retroscena di questa vicenda li discuteremo meglio nei prossimi giorni, anche in pubblica assemblea, poiché di problemi all'interno della Casa di Riposo ce ne sono parecchi e sarebbe ora che il CdA e la Direzione se ne occupassero seriamente anziché pensare a investimenti fuori paese coi soldi delle rette degli ospiti vobarnesi e non.

Resta il fatto che è venuto meno il rapporto fiduciario tra amministrazione e Presidente, il  quale farebbe bene a trarne le dovute conseguenze.

Non avevamo bisogno di dirigenti importati da fuori paese per combinare tanti pasticci in poco tempo.

Il Sindaco porta la responsabilità di averli scelti e difesi fino allo stremo, ora con  un suo atto formale dovrebbe rimediare. 
Siamo certi che la comunità di Vobarno ne sappia esprimere di validi.

Il ravvedimento dell'intera giunta ha evitato che in un colpo solo le risorse accumulate con risparmi (sic!) prendessero un'altra Direzione. L'insistenza nel voler portare a termine l'operazione ci aveva insospettito e alla fine abbiamo avuto ragione.

Adesso occorre continuare a lavorare almeno su due versanti:

- che il Consiglio Comunale adotti le linee guida di politica socio-sanitaria che i nominati negli enti di sua pertinenza tengano come riferimento,

- che il Consiglio Comunale nomini una commissione mista (Comune e C.d.A. casa di riposo), che proponga un aggiornamento e completamento dello Statuto della Fondazione alla luce delle lacune emerse finora e alla luce delle nuove norme varate dal Governo per le partecipate e gli enti di nomina comunale.

Gruppo Consiliare INSIEME PER VOBARNO


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