Daniela Maccarinelli, una donna in alpeggio
di e.p.

Da Gavardo a Condino, la giovane donna ha rilevato l'azienda zootecnica dei Radoani portando avanti un’attività di grande tradizione


A Condino i fratelli Tarcisio e Leandro Radoani, agricoltori e allevatori da sempre, nel 2014 avevano chiuso stalla e attività in località Lavino. “Un po' per l'età e poi per la poca salute di Leandro, poi deceduto, abbiamo ceduto con grande rincrescimento” è quanto dice Tarcisio.
Un tempo l'azienda contava oltre 60 capi e in estate i due fratelli erano soliti portare gli animali in alpeggio, alle malghe Val Aperta, Bondolo o Romantera.

Ora a gestire questa attività a Lavino c'è Daniela Maccarinelli, la compagna di Roberto, nipote dei Rodoani, essendo figlio della loro sorella Mirella.
Originaria di Gavardo, nel bresciano, questa giovane donna di 33 anni non solo ci sa fare, ma si è portata con sé l'arte di papà Angiolino, che di mestiere fa tuttora il pastore.

“Da quando avevo diciotto anni, come malghesa, sono stata a contatto con le bestie a Bagolino dove sono riuscita ad intraprendere l'arte di fare il quotato formai “Bagoss” – ci racconta –. Ora qui a Condino ho riempito la stalla non solo con mucche ma anche integrando l'azienda con capre, pecore e maiali”.

“Se il lavoro manca bisogna inventarlo – prosegue Daniela –. Oltre a curare e gestire gli animali, provvedo allo sfalcio del fieno perché ai miei animali non somministro mangimi, ma l’erba di questi prati. Inoltre lavoro il latte e da “casara” faccio stracchinelle, formaggi e burro al naturale come si faceva una volta, che poi vengono acquistati in massima parte da privati”.

Per Daniela la giornata inizia di buonora e si protrae sino all'imbrunire. Nell'arco di questo tempo è un andirivieni tra stalla, cascinale e reparto lavorazione del latte.

Grazie alla sua intraprendenza la famiglia dei Radoani può così proseguire una lunga tradizione contadina che si protrae da sempre. Dal 20 giugno sino a metà settembre Daniela resta in alpeggio a malga Romantera con i suoi animali. Con lei ci sono la nipote Ilaria, il malagaro Domenico e zio Tarcisio.

Lassù la giornata è altrettanto piena. La sveglia suona ancor prima delle cinque poi è tutto un susseguirsi di lavori in stalla e sala latte. “L'inconveniente – avverte - è che dentro la malga il cellulare non capta cosicché mi devo spostare di una cinquantina di metri per trasmettere e ricevere”.

I tempi della giornata sono dettati dalla lavorazione del latte. “Alle 9 - racconta Daniela - Domenico porta le bestie al pascolo per poi rientrare verso le 17, in tempo per mungere, dato che l'operazione avviene due volte al giorno e sempre alle 6. Sommando le due mungiture il quantitativo di latte che si ricava e che poi si lavora nell'arco della giornata è di circa tre quintali e mezzo. Gli animali da latte sono una trentina, venti le manze, trenta pecore, dieci capre e altrettanti maiali. Finora a Romantera non si è riscontrato traccia di orsi ma solo di cinghiali che hanno lasciato sul terreno le tracce ben evidenti del loro passaggio”.

Nella foto, di Ivan Capelli, Daniela, la nipote Ilaria, zio Tarcisio Rodoani e il malgaro Domenico

170824daniela_e_tarcisio.JPG