«Ma quale cartello»
di red.

AGCM ha multato per più di 140 milioni di euro le principali aziende siderurgiche. Fra queste ce ne sono sei operanti nel Bresciano. Le precisazioni di Aib
 


 
«Apprendiamo dalla stampa del provvedimento sanzionatorio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che avrebbe accertato illeciti concorrenziali nei mercati del tondo per cemento armato e della rete elettrosaldata, provvedimento che coinvolge sei aziende del bresciano, nostre Associate».

Così in una nota Marco Nicolai, direttore generale AIB.

Che prosegue: «Secondo l’Antitrust, le nostre Aziende sarebbero colpevoli di aver partecipato, alla luce del sole, alle attività istituzionali del sistema camerale nell’ambito dell’Osservatorio Prezzi, onorando un “dovere istituzionale”». 

«Infatti, la rilevazione dei prezzi rappresenta un’importante attività nell’interesse della trasparenza del mercato ed è una delle storiche funzioni affidate agli Enti camerali sin dalla legge istitutiva delle Borse Merci del 1913; è prevista dalla L. n. 580/1993 come competenza tipica delle Camere di Commercio nella regolazione del mercato e nella rilevazione economico-statistica ed è stata specificamente confermata dalla recente riforma del sistema camerale del 2016.
Inoltre, le regole e le modalità della rilevazione dei prezzi sono puntualmente disciplinate dalla Camera di Commercio che esercita i dovuti controlli».
 
«La certezza del diritto e l’accountability delle Istituzioni sono fondamentali per fare impresa e come Associazione Industriale Bresciana continueremo a impegnarci affinché queste condizioni fondamentali di agibilità siano assicurate alle nostre Aziende e a quanti al loro interno quotidianamente operano con serietà e impegno».
 
Ecco cosa ha riportato la cronaca nei giorni scorsi:

«L’Antitrust ha multato per più di 140 milioni di euro alle principali imprese siderurgiche operanti nei mercati del tondino di acciaio per cemento armato e della rete elettrosaldata. Secondo l’autorità garante della concorrenza, in un contesto di fortissima crisi per il settore siderurgico, si sarebbero adoperate per definire in modo concertato i prezzi di vendita dei due prodotti, necessari al comparto dell’edilizia.

83 milioni il totale delle sanzioni alle bresciane
Alfa Acciai (30,4 milioni), Feralpi Siderurgica (29,4), Ferriera Valsabbia (10,8), Industrie Riunite Odolesi (6,3) e Ori Martin (7,09 milioni). 119mila euro di multa alla decotta Stefana, le altre sanzioni riguardano Ferriere Nord di Udine (43,5 milioni) e la milanese Riva Acciaio (15 milioni)

In particolare, si legge sul sito dell’Autorità, Alfa Acciaio, Feralpi Siderurgica, Ferriera Valsabbia, Industrie Riunite Odolesi, O.R.I. Martin-Acciaieria e Ferriera di Brescia, Stefana, Riva Acciaio, Ferriere Nord e la sua capogruppo Fin.Fer. «hanno posto in essere, nel periodo 2010-2016, un’intesa unica, continuata e complessa in grave violazione dell’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, avente a oggetto il coordinamento delle reciproche politiche commerciali sui mercati nazionali dei due prodotti interessati, dove esse complessivamente coprono più dell’80% dell’offerta».

Per fare `cartello´, osserva l’Antitrust, hanno sfruttato sistematiche occasioni di incontro periodico, rappresentate tanto dalle riunioni mensili dell’associazione Nuovo Campsider, quanto dalle riunioni quindicinali della Commissione Prezzi prodotti siderurgici della Camera di Commercio di Brescia, «dove le imprese partecipanti definivano in modo concertato i prezzi di vendita di entrambi i prodotti che divenivano poi di riferimento per tutto il mercato»

(dal Corriere della Sera).
 
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