L'eleganza e il carisma della «cantantessa» ipnotizzano il Vittoriale
di Davide Vedovelli

L'arrivo di Carmen Consoli al Festival Tener-a-Mente era uno tra gli appuntamenti più attesi della stagione. Da parecchio tempo l'artista siciliana non faceva tappa nella zona di Brescia e lago di Garda e i fan non si sono certo lasciati scappare quest'occasione


I concerti al Vittoriale sono un mondo a sé, sono un'occasione rara di vedere l'artista a pochi metri di distanza in un ambiente che fa sentire tutti a casa, quasi come se palco e platea fossero una cosa sola.

Il traffico intenso e le code all'ingresso dovute ai controlli imposti per la sicurezza hanno subito fatto capire che ci sarebbe stato il pubblico delle grandi occasioni.

Alle 21:30 luci gialle e arancio creano un'atmosfera dal sapore caldo e mediterraneo. Uno ad uno i musicisti salgono palco e infine arriva lei, in abito talare nero, chitarra acustica in spalla, un'occhiata alla band e si comincia. Con energia e determinazione fa vibrare o modo deciso le corde della chitarra senza badare a spese.

'A finestra è la canzone che apre il concerto accolta dagli applausi scroscianti. Finito il primo pezzo Consoli elogia la bellezza, quella del lago alle proprie spalle e quella del teatro e dell'umanità che lo riempie.

Dopo alcune canzoni al band abbandona il palco regalandoci una versione acustic-rock della Consoli. Grinta e passione quando omaggia Joni Mitchell con Little Green, a seguire Fiori d'Arancio e Gheisha. Sul palco comanda lei, non c'è dubbio; a suo agio con una presenza carismatica dirige la banda con maestria ed autorevolezza. Unico appunto negativo è la voce che a volte arranca e fatica un po', probabilmente non è in una delle sue serate migliori da questo punto di vista.

A seguire snocciola Maria Catena, AAA Cercasi, Parole di Burro, Venere, Confusa e felice, Amore di plastica e chiude con Blunotte in un'atmosfera tanto magica quanto surreale. Mentre canta l'ultima canzone un vento fortissima avvolge il palco e tutto l'anfiteatro. Capelli al vento e abito che svolazza, alberi che si piegano a tempo di musica incantano e spaventano allo stesso momento il pubblico e gli addetti alla sicurezza del Teatro.

Chiude così, come sulla scena di un film, questa serata. Musicisti di altissimo livello hanno sottolineato le sfumature intense dei testi delle canzoni, una bella coreografia di luci ha creato le atmosfere giuste e lei ha saputo governare il tutto senza lasciare nulla al caso e senza mai rimanere intrappolata in tutto questo. Il pubblico abbandona di corsa il teatro e le prime gocce di pioggia cominciano a scendere accompagnando i fulmini che illuminano il cielo sopra il Garda.
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