Non arriveranno i richiedenti asilo all'Eureka di Vobarno
di Ubaldo Vallini

Non arriveranno. E non perché qualcuno è rimasto intimorito dal gesto idiota di uno scalmanato che ha rotto un vetro e dato fuoco con della benzina all’interno di quei locali, sia chiaro


Non arriveranno i richiedenti asilo all'Eureka perché, come è stato ricordato ieri in una nota della Prefettura “Il proprietario dell’albergo e la cooperativa che si occupa della gestione dei profughi, non hanno trovato un accordo».

Questo “dettaglio”, per altro, a Carpeneda di Vobarno lo conoscevano tutti già dal venerdì, quando Valerio Ponchiardi aveva dichiarato pubblicamente «mi hanno chiesto in affitto l’albergo e non sapevo che si trattasse di metterci dentro dei profughi. Non ho firmato nulla e se dei profughi arriveranno sarà contro la mia volontà, vorrà dire che l’Eureka è stato requisito».
Ipotesi, quest’ultima, impraticabile.

Oltre che essere intollerabile, quindi,
quell’atto incendiario ed intimidatorio è stato anche del tutto inutile.
Su questa sordida vicenda, che potrebbe coinvolgere più di una persona, indagano i carabinieri e anche la digos.
Lo stanno facendo in ogni direzione, cercando però riscontri soprattutto in paese, dove nelle ore precedenti erano volate parole grosse e minacce per nulla velate indirizzare al Ponchiardi e alla sua struttura.
Ssarebbero queste “l’humus” nel quale è germogliato l’episodio di radicale intolleranza.

Oggi il sindaco di Vobarno, Beppe Lancini, è atteso in Prefettura e potrebbero esserci sviluppi. In merito ai fatti di Vobarno hanno espresso alcune considerazioni anche diversi esponenti politici.

«Ogni episodio di violenza legato all'invasione clandestina, che ovviamente condanniamo, è responsabilità di un governo complice e incapace, che sta trasformando le città italiane in campi profughi» è la dichiarazione del segretario della Lega, Matteo Salvini.

E’ intervenuta anche Viviana Beccalossi (Fratelli d'Italia), parlando di uno «scenario al limite, nel quale in virtù di un “razzismo al contrario” si continua a favorire gli immigrati a discapito degli italiani che pagano le tasse e che ormai non riescono ad arrivare neppure alla terza settimana del mese. Ci sono persone disoccupate o in stato di povertà dimenticate da chi governa il Paese».

«Quanto avvenuto a Vobarno deve suscitare una forte condanna e rappresenta l’apice di un clima sempre più improntato allo scontro rispetto ad un tema delicato come quello della gestione dei profughi
– ha dichiarato Gian Antonio Girelli, consigliere regionale e valsabbino per il Pd -. Ripensare seriamente i metodi e i numeri dell’accoglienza è indispensabile, a livello europeo come a Vobarno, condannando ogni violenza anche verbale, in un confronto che non può dimenticare che è del dramma di donne, uomini e bambini che ci stiamo occupando». 

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