«Una doppia verità»
di Elena Ferremi

Mike è un ragazzo di 17 anni, accusato dell'omicidio del padre. A difenderlo, in tribunale, l'affascinante avvocato penalista Ramsey


Il suo ruolo, insieme ai testimoni e a una giovane e determinata assistente, sarà quello di ricostruire i fatti accaduti negli ultimi mesi, contrastato dal fatto che il ragazzo non ha detto una parola dal giorno dell'omicidio.

Accattivante, coinvolgente, intrigante. Un film che cattura dal primo istante.

Poiché Mike non parla, è lo stesso avvocato, nonché amico di famiglia, a dover capire come si sono svolti i fatti, e la sua strategia è quella di sfinire la giuria, rendere l'accusa così facile che i giurati e anche il pubblico avrebbero iniziato a tifare per il ragazzo.

Il muro di silenzio di Mike si contrappone alla figura della madre, Loretta, una donna sofferente, non solo nell'aspetto e non solo per quello che sta accadendo al figlio, ma che soffre da molto tempo senza trovare conforto.

Un susseguirsi di flashback compone il puzzle della vicenda. La ricostruzione avviene attraverso i ricordi, le testimonianze, la personalità e l'amicizia di persone che, in una piccola cittadina benestante della Louisiana, si conoscono tutte fra loro.

Una rivelazione sconvolgente cambia le sorti della causa e un finale ad effetto conclude un film davvero ben costruito. Una regia femminile che convince al cento per cento.

REGIA:
Courtney Hunt
ANNO: 2016 (nelle sale italiane dal 15 giugno 2017)
CAST: Keanu Reeves, Renée Zellweger, Gabriel Basso, Gugu Mbatha-Raw, Jim Belushi
GENERE: thriller drammatico
DURATA: 93 minuti
GIUDIZIO: ■■■■□
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