“Rinnoviamo l’impegno per la difesa della Libertà e l’affermazione della Democrazia”. È lo slogan, sempre attuale, che si ripete anche quest’anno in occasione del sessantatreesimo anniversario dell’eccidio di Provaglio Valsabbia.

Era infatti il 5 marzo del 1945 quando i repubblichini del battaglione “Antipartigiani” uccisero brutalmente dieci giovani che si erano dati alla macchia per partecipare alla guerra di Liberazione. Anche quest’anno saliranno in centinaia alla chiesetta di Cesane (dove un cippo ed un monumento rammentano la tragedia) per ricordare Amilcare Baronchelli, Arnoldo Bellini, Angelo Bruno Cocca, Luigi Cocca, Teodoro Copponi, il belga Pierre Lanoy, Alfredo Poli, Gaetano Resa, Domenico Signori e Ferruccio Vignoni: “Dieci eroi della Resistenza che per la libertà del paese hanno sacrificato la loro stessa vita”.

A più di sessant’anni da quegli eventi non si spegne quindi la memoria del massacro dei giovani della Brigata Matteotti, ricordo che vale da monito per rinnovare l’impegno alla difesa della libertà e all’affermazione della democrazia costata migliaia di coraggiose vite.

La manifestazione, promossa congiuntamente da Comunità montana, Comune, Anpi, Fiamme Verdi, associazione Combattenti e cooperativa “Coop” di Brescia, avrà inizio poco prima delle 10 di questa domenica 9 marzo con un corteo che, sulle note della banda musicale di Barghe, raggiungerà alle 10 e 15 il monumento per la deposizione delle corone. Qui interverranno il presidente della Comunità montana e sindaco di Provaglio Valsabbia Ermano Pasini, mentre la commemorazione ufficiale sarà tenuta dal rappresentante dell’Anpi di Brescia, Marco Fenaroli, Segretario generale della Camera del lavoro di Brescia. Saranno presenti il presidente dell’Anpi provinciale Lino Pedroni e il presidente delle “Fiamme Verdi” Ermes Gatti. La cerimonia si concluderà con la messa al campo alle 11 celebrata da don Mario Bianchi.