Basta con sto Bigio a Salò!
di Paolo Canipari

Sulla questione della collocazione al museo di Salò della statua del Dazzi, rilanciata ultimamente anche dai “grillini” dice la sua il presidente della sezione Anpi “I. Nicoletto” di Salò Paolo Canipari


Leggo sulla stampa locale: Toh… adesso ci si mettono anche i “grillini” del M5S a soffiare sull’impudica questione del “Bigio” (che poi è “Era fascista”). Il “Bigio” a Salò! Ma non avete altro a cui pensare che a rimestare nel brodaccio, di fascista cucina, che pensare a sposare una così provocatoria (non per i “presunti” attributi, ma per ciò che rappresenta di storicamente tragico) proposta ormai caldeggiata da anni, da figure e movimenti di basso livello storico e culturale.

Non basta la precisa, puntuale e secca risposta data anche ultimamente dal Sindaco di Brescia, Del Bono?

A Salò ne abbiamo abbastanza di “smemorati storici” alla Guerri, che inaugura e fa terminare la mostra “Il culto del duce”, proprio nella data tragica del “28 maggio”, - bomba fascista e … altro – dove trovò la morte il nostro concittadino, Vittorio Zambarda.

E, inoltre, “l’ugola d’oro” Vittorio Sgarbi, che integra” la pur interessante iniziativa del “Museo della follia”, con una incomprensibile – da lui definita “cagata” – opera di Hitler. Poveri Ligabue o Alda Merini. Se Hitler vi avesse conosciuto o foste stati a lui contemporanei: subito nel campo di sterminio di Dachau – primo aspetto concentrazionario, dopo i politici, realizzato per eliminare i cosiddetti “folli”.

Vogliamo creare un “turismo nostalgico” per attirare gente?
Ma Salò è ed è stata altro: è stata Capitale della “Magnifica Patria”, ha un patrimonio storico legato all’Ateneo, invidiato da tutti gli studiosi di Storia, ha associazioni come l’ASAR, gli Amici dell’Arte, la Mutuo Soccorso, la Civica raccolta del Disegno, l’Estate Musicale... e via via proponendo..

Salò, e questo serve per tutti i novelli nostalgici del Bigio (o Picio “che dir si voglia”) fu sede, nel periodo della RSI, solo di alcuni ministeri, ma anche di centinaia di militari, milizie, avventurieri e via dicendo, che sicuramente contribuirono alla uccisione e alle sevizie di decine e decine di cittadini, dall’Alto Garda alla Valle Sabbia.
Solamente Salò – direttamente o indirettamente – annovera tragicamente 15+7 caduti per colpa del fascismo degli ultimi anni.

Più volte, l’ANPI ha rivolto alle ultime Amministrazioni comunali o agli Istituti delle Scuole Superiori, progetti di “Educare alla Pace” con altre realtà italiane o straniere. Inascoltati!

Ecco quale è la nostra proposta per Salò: farlo diventare un momento di incontro fra Nuove Generazioni, che in un momento così difficile a diversi livello della crisi dello “stato sociale”, non cadano nell’atroce baratro del fascismo e del nazismo (come accadde nel ventennio e fino alla loro sconfitta, bellica ma non ideologica). Incontro di esperienze e di diverse culture, quindi, a partire dalla conoscenza di cosa fu l’infamia del fascismo, dei lutti che provocò non solo in Italia ma anche in gran parte dell’Europa, per rilanciare, come allora – dopo la fine della guerra – le prospettive di “Pace, lavoro e libertà”, così care ai partigiani e alla gente “per bene” di allora. E ora, finalmente, abbiamo una Costituzione “antifascista”.

Spero, quindi, cari amici “grillini” che la vostra posizione sia dettata da improvvida inesperienza politica: però con il fascismo non si scherza e sappiamo che i continui e stonati “canti delle sirene” si annidano altrove.

Il “Bigio”, vi ricordo ancora, “era” fascista; “oggi” è “ora e sempre Resistenza”!

Il presidente Sezione ANPI “I. Nicoletto” di Salò
Paolo Canipari
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