«Si è vero, sono stato io»
di Val.

Dopo l'ammissione di colpa è finito agli arresti domiciliari, l'albanese che con un pugno ha mandato in rianimazione un 23enne marocchino al Plaza. «Non credevo di fargli così male». 

 
«E’ vero, sono stato io, non pensavo però che con un pugno gli avrei fatto così male. Si è vero, sono scappato, perché ho avuto paura».

Ventidue anni ancora da compiere, albanese in Italia da pochi anni, ha ammesso le sue responsabilità il giovane che nella notte fra sabato e domenica scorsa, nell’area fumatori del Plaza di Roè Volciano, ha steso un 23enne di origini marocchine, residente a Prevalle, mandandolo in ospedale con riserva di prognosi.

Difeso dall’avvocato Mannatrizio, dopo la convalida dell’arresto operato dai carabinieri di Salo al comando del capitano Firinu, l’aggressore che vive e lavora fra Toscolano e Gargnano, è stato scarcerato ieri.
In attesa del processo, non potrà uscire di casa nelle ore notturne.

La vittima è invece ancora ricoverata nel reparto di Seconda Rianimazione al Civile di Brescia.
Le sue condizioni vengono definite “in lenta ripresa” dai medici che l’hanno in cura e ad ogni modo il giovane non sarebbe più in pericolo immediato di vita anche se viene mantenuto in coma farmacologico.

Intanto è stata ricostruita nei particolari la vicenda, frutto di uno spintone poi degenerato in alterco fra due ragazzi: il marocchino poi finito in ospedale e un albanese.

Erano già passate le 3.
L’aggressore finito agli arresti è arrivato in un secondo momento ed è intervenuto prendendo le parti dell’amico, sferrando a quell’altro un pugno in pieno volto, con una violenza tale da rompergli la mandibola e farlo finire a terra.

A quel punto è intervenuto il fratello del ragazzo aggredito e si sono fatti sotto anche un altro paio di albanesi, per contrastarlo.
Quella che sarebbe degenerata in rissa però non ha avuto luogo: quando si sono accorti del ragazzo che stava male, era a terra e non si rialzava, hanno smesso di picchiarsi e hanno chiamato i body guard.

Poi il soccorso medico.
Il gruppo di albanesi è andato via prima che i suoi componenti potessero essere identificati: a questo ci hanno pensato i carabinieri salodiani, nelle ore successive, rintracciandoli tutti quanti, fermandone tre ed arrestandone uno. 

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